Con il comporsi del quadro della manovra crescono i malumori, che non sono però solo delle opposizioni. La sugar tax e la tassa sulle auto aziendali non piacciono infatti a Italia Viva, che promette di cambiarla in Parlamento. La contrarietà del partito renziano è immediata, forte ed esplicita, tanto da dover smentire possibili convergenze con la destra, ma anche dal Movimento 5 Stelle e dal Pd emergono riserve sulla tassa sulle vetture aziendali e a sera pure il ministro dell'economia Roberto Gualtieri, assicura che la norma è migliorabile, non riguarda le vetture elettriche e ibride e lui per primo non ne era entusiasta. Resta il principio ispiratore: pagare meno, pagare tutti, che è la risposta alla destra che grida al governo delle tasse. Narrazioni comunque, non rispondenti alla realtà, reagisce il Premier Conte. Siamo disponibili a valutare qualsiasi buon suggerimento anche per migliorare questo impianto e il contenuto della manovra di bilancio. Questa è una manovra che non aumenta affatto la pressione fiscale complessiva ed è una manovra, vedete, adesso è facile dire tante cose, però, agli italiani è inutile, come dire, affidarsi a delle efficaci narrazioni comunicative. Le bugie hanno le gambe corte. Anche dal Pd trapela una certa irritazione. La destra, e non solo, parla di tasse, agitando paure senza fondamento, rassicura Nicola Zingaretti. Tasse manette sbarchi è lo slogan che le opposizioni agitano contro il governo. Non risolve i problemi degli italiani. Nessuna ipotesi di crescita dell'economia, aumento della pressione fiscale. Forza Italia farà la propria battaglia per migliorarla in parlamento. Ma il governo un fronte rischia di aprirlo anche con i sindacati sulle pensioni, dopo la decisione di inserire in manovra la rivalutazione al 100%, cioè l'adeguamento al costo della vita degli assegni fino a quattro volte il minimo, poco più di tre euro l'anno. Per la CGIL una elemosina. Lunedì i sindacati saranno ricevuti a palazzo Chigi.