Il governo vuole che l'Italia diventi la porta dell'Europa per l'energia, che può essere idrogeno, elettricità o gas. Forse questa è la prospettiva, per adesso, più realistica. Allora andiamo a vedere nel nostro studio appunto, apriamo la cartina dell'Italia e quello che potrebbe essere il lab punto energetico e le porte di ingresso del gas, del metano in Italia e in Europa. Quindi partiamo dal sud con Mazara del Vallo dove arriva il gas algerino su cui stiamo puntando, Gela, il gas libico che in realtà nell'ultimo anno si è ridotto dirittura rispetto all'anno precedente per il paese in subbuglio. Melendugno il TAP, quindi il gas dall'Azerbaijan e si vede la linea verde che vuol dire il raddoppio, poi ne parleremo. E poi andando verso nord, scorrendo, si vede tutti i rigassificatori: La Spezia, Livorno, Rovigo, quelli attivi, e Piombino e Ravenna invece quelli che tra quest'anno e l'anno prossimo dovranno entrare in funzione. Andando ancora più verso settentrione si vedono Passo Gries e Tarvisio da dove arrivano rispettivamente il gas norvegese e il gas russo. Gas russo che ovviamente si è molto ridotto. Se volessimo noi Italia diventare un hub europeo e quindi esportare gas quei due gasdotti andrebbero invertiti, è possibile tecnicamente e saremo noi a vendere gas al resto dell'Europa, non arriverebbe da nord. Ma allora andiamo a fare i conti di tutti i possibili nuovi ingressi, tutti i possibili nuovi acquisti di gas che potrebbero arrivare nel nostro paese. Si vede appunto l'Algeria, 10 miliardi di metri cubi in più appunto, con la capacità, l'utilizzo di tutta la capacità di quel gasdotto, l'Azerbaijan il raddoppio del TAP però solo entro il 2027. Quattro altri rigassificatori possibili, ne ha parlato Eni, che potrebbero portare per esempio 20 miliardi di metri cubi di gas in più ma questo non c'è una data, si potrebbe aggiungere la Libia su questo ma andrà stabilizzato un paese. Ma fino a qua sono le ambizioni, sono i possibili progetti. Andiamo però a vedere poi cosa succede nella realtà. Qua si vede appunto quanto gas sta arrivando e arriverà secondo le promesse dall'Algeria: 2021 21 miliardi di metri cubi, 2022 promessi 27, già qua si nota che in realtà ne so arrivati 25 nel corso dell'ultimo anno. Va detto che, secondo per esempio Eni, in realtà siamo stati noi a chiederne meno del previsto. In effetti abbiamo avuto per adesso un inverno mite. Andiamo però a vedere anche un altro fatto, cioè che noi possiamo avere tutto il gas che vogliamo da sud ma poi dobbiamo trasportarlo verso nord dove ci sono le nostre imprese, dove ci sono i centri di stoccaggio e c'è un tema, cioè che la rete Adriatica, i tubi proprio che trasporto nel gas da sud verso nord non sono adatti, cioè c'è una capacità molto molto ridotta e ci sono dei progetti che però termineranno solo nel 2027 e quindi anche qua bisognerà aspettare eventualmente il completamento di questi lavori. E poi c'è un altro tema, cioè a chi poi lo venderemo questo gas. Il resto d'Europa dovrebbe acquistarcelo e invece magari la porta europea del gas potrebbe essere la Germania o almeno in parte, perché la Germania ha già due rigassificatori attivi, ha bruciato sul tempo in qualche modo l'Italia e ne vuole attivare 10 entro il 2024, coprendo quasi la metà delle sue forniture di gas. Quindi insomma tante ambizioni per l'Italia ma d'altra parte delle difficoltà proprio logistiche e infrastrutturali non da poco che andranno risolte.