Le Olimpiadi non devono essere un lusso. È questo l'imperativo che si è dato da qualche anno il Comitato olimpico internazionale, che raccomanda a chi vuole organizzare i giochi di contenere i costi e fare in modo che gli eventi sportivi siano anche un'opportunità di crescita economica. Per questo l'organizzazione fondata Da Pierre De Coubertin si è impegnata a dare più denari a chi ospita gli eventi e per i Giochi invernali del 2026 coprirà circa un quarto dei costi, stimati in un miliardo e mezzo dai promotori di Milano-Cortina. Se l'intera manifestazione sarà un affare per l'Italia lo dirà solo il tempo. È complicato fare previsioni per manifestazioni con tante variabili come queste. Un bilancio si può fare solo a distanza di anni, mentre, come ci indica uno studio dell'Università di Oxford, le passate edizioni delle Olimpiadi dimostrano che quasi sempre i giochi finiscono per costare più di quanto previsto. Per quanto riguarda Milano-Cortina, tenendo conto dell'impatto del turismo, dell'occupazione e delle entrate fiscali, gli studi finora circolati ci dicono che i benefici saranno superiori alle spese. L'Università Bocconi parla di ricadute economiche di 2,8 miliardi di euro con 22000 occupati in più dal momento dell'assegnazione dei Giochi fino al 2026, con entrate fiscali aggiuntive per 300 milioni. Positivo, anche se più prudente, lo studio dell'Università Ca' Foscari di Venezia. C'è poi l'analisi dell’Università La Sapienza di Roma. Anche in questo caso si sottolinea come si tratterebbe di una buona occasione. Tra il 2020 il 2028 si assisterebbe a una crescita del Pil pari a 2,3 miliardi. Le Olimpiadi dovrebbero poi creare in media 5500 posti lavoro l'anno, con un picco nel 2026 e 600 milioni arriverebbero dal maggior gettito tributario. Per quanto riguarda i costi, l'ateneo della capitale calcola in 346 milioni la spesa per gli impianti, mentre su un totale di 1,6 miliardi un quarto sarebbe a carico dello Stato, quasi tutti per garantire la sicurezza.