Una missione importante, quella del Presidente di Renault Jean-Dominique Senard a Tokyo. Vendere al meglio la proposta di fusione da parte di FCA al suo partner di lunga data Nissan, che controlla anche Mitsubishi. Il passaggio è importante, dato che in caso di adesione dei giapponesi, il colosso che nascerebbe sarebbe il primo gruppo automobilistico mondiale. Sergio Marchionne lo aveva detto, per competere sul mercato FIAT doveva arrivare a produrre almeno 6 milioni di auto l'anno. Il primo passo 10 anni fa con Chrysler, ma quella soglia era ed è rimasta ancora lontana. Serviva un'altra aggregazione. E la proposta di matrimonio ai francesi di Renault, sembra l'ideale compimento di questo progetto. L’adesione di Nissan, permetterebbe al nuovo colosso di raggiungere quota 15 milioni di auto, sorpassando, in questo modo Toyota e Volkswagen. Tre ad oggi i piani da considerare, il primo politico. Obama accolse a braccia aperte il salvatore di un'azienda praticamente in bancarotta. E anche stavolta, sebbene i rapporti di Roma con la Francia di Macon, non siano dei migliori, arriva un placet importante, quello del Ministro dell'Economia Le Maire. Vale la pena ricordare che l'Eliseo detiene il 15% di Renault. Sul piano finanziario lo schema sembra poter convenire a tutti, capogruppo partecipata alla pari, 50 e 50 tra italiani e francesi con Exor, la cassaforte della famiglia Agnelli che sarebbe primo socio, davanti al Governo francese, che scenderebbe al 7%. Sul piano industriale nascerebbe, qualora Nissan non entrasse nell'intesa, il terzo polo mondiale dell'auto, con oltre 8 milioni di vetture prodotte. Renault entrerebbe sul mercato americano, dove fatica, non poco, a sfondare e il Lingotto farebbe un passo decisivo nello sviluppo dell'elettrico, settore dove è rimasto molto indietro. “Non ci saranno tagli occupazionali”, ha rassicurato Elkann. Se nella partita entrasse Nissan, invece, storico partner di Renault, numeri e prospettive, aumenterebbero in modo decisivo, facendo del nuovo polo, il numero uno al mondo.