Gli occhiali sportivi, gli occhiali di lusso, gli occhiali più famosi del mondo. Il nome di Leonardo Del Vecchio, il nome di Luxottica, vengono associati a livello globale. Guardate qui, a una serie di nomi, qui abbiamo riassunto solo i principali marchi in licenza, che negli anni, appunto, Luxottica ha acquisito. Da Armani a Bulgari, a Prada ai mitici Ray- Ban e ancora, Valentino, Versace, Ralph Lauren. Pensate nel 2014, un accordo con Google per sviluppare i Google Glass. Dei veri e propri device, che potevano essere indossati, che possono essere indossati. Leonardo Del Vecchio, era il secondo uomo più ricco d'Italia, secondo le classifiche di Forbes e di Bloomberg, il cinquantaquattresimo uomo più ricco al mondo, con un patrimonio stimato in 24 miliardi di dollari. Pensate è anche in diminuzione, rispetto a quanto era fino a qualche anno fa prima della pandemia. Fondatore di Luxottica ad Agordo nel bellunese negli anni 50, nel 69 diventa proprietario unico della sua creatura, nel 2017 la storica fusione col gruppo Essilor, che era ed è il numero uno al mondo delle lenti. Quindi, una integrazione verticale tra chi ha sempre prodotto le montature, appunto, con chi fa a gli occhiali. Nasce un gigante a livello internazionale, quotato sulle piazze di Parigi e di Milano, da qui anche lo sbarco dal mondo industriale a quello finanziario. Perché Del Vecchio, diventa protagonista delle partite più importanti dei salotti della finanza italiana, arriva a scalare Mediobanca, Piazzetta Cuccia è la banca d'affari più importante del paese, arriva quasi al 20% di Mediobanca. Lo ricordiamo, Mediobanca è, anche, il primo azionista delle assicurazioni Generali, si mette d'accordo, diciamo, nella cordata con Caltagirone per cercare nell'ultima assemblea del mese di aprile di ribaltare la strategia dell'azienda, mettendo appunto andando a conquistare quello che il management il CDA, non ci riuscirà. Ma comunque, il suo ruolo all'interno della finanza italiana, è fondamentale tramite la holding di famiglia, ossia la cassaforte con cui detiene tutte queste partecipazioni. Si chiama Delphin, è in Lussemburgo ne aveva il 25% che passerà direttamente alla quarta e ultima moglie Nicoletta Zampillo. L'altro 75%, è suddiviso equamente tra i sei figli avuto da tre partner e diversi. Si apre, la difficile, complicata partita della successione di questo impero, è molto probabile, perché ci sarà ovviamente, tantissimo da discutere per capire, appunto, quale sarà il futuro di un gruppo che è nato dal nulla nel Veneto rurale degli anni 50, ed è diventato uno dei più importanti al mondo.























