"Esatto, diciamo che le condizioni che ci sono oggi sul mercato per gli under 36 sono davvero direi uniche e estremamente positive. Questo è legato da un lato a quelli che sono stati gli interventi del Governo, che con il Decreto Bis ha introdotto tutta una serie di agevolazioni per gli under 36, come ad esempio una serie di esenzioni dalle tasse per l'acquisto della prima casa ma anche, non meno importante, il potenziamento del Fondo Garanzia Prima Casa, che è stato portato fino all'80%. A questo ha dato in qualche modo una risposta anche il settore bancario, che è uscito per la prima volta...". "Ecco l'80% per i redditi più bassi, per chi ha un ISEE inferiore ai 40 mila euro, giusto?". "Esatto! Il Fondo è rivolto appunto a coloro che hanno un ISEE inferiore ai 40 mila euro e un'età anagrafica inferiore ai 36 anni. Si può accedere appunto alla garanzia dell'80% e in qualche modo, come dicevamo, anche le banche hanno risposto a questa voglia di incentivare i giovani ad acquistare casa, lanciando dei prodotti con dei tassi estremamente bassi, che addirittura a volte sono più bassi dei mutui tradizionali, ma in questo caso parliamo di mutui al 100%, perché il grande problema dei giovani è sempre stato quello di non avere magari una liquidità sufficiente, per poter colmare appunto, quella percentuale di...". "Insomma per dare un anticipo forte, visto che le banche non coprivano il 100% del valore dell'immobile. Volevo chiedere a Luca Dondi un altro aspetto, diciamo che era tra virgolette, diciamo tra le righe nelle sue parole. Gli effetti della pandemia, dello smart working nelle vostre stime, per il futuro, abbiamo osservato negli ultimi mesi un aumento delle richieste per abitazioni fuori dai centri urbani. Poter lavorare da casa ha indotto molte persone magari a rimanere nelle case, diciamo nei piccoli centri di provincia o nelle periferie, non devo più per forza vivere nella grande o media città, pensate che questo trend potrà continuare?". "Ci sono alcuni elementi interessanti. Il primo è l'esigenza di maggiori spazi all'interno dell'abitazione per fare più cose, per vivere diversamente la propria abitazione ed è un'esigenza che abbiamo in qualche modo ereditato dalla pandemia. L'altro elemento è rappresentato dall'accessibilità del mercato immobiliare. I prezzi non sono calati, sono calati molto poco e quindi allontanandoci dai centri urbani abbiamo condizioni migliori di accessibilità al mercato. Questi due elementi, crediamo possano permanere anche nei prossimi anni e quindi spostare leggermente il baricentro e il mercato verso la periferia e i Comuni di prima cintura, rispetto ai centri e ai Comuni capoluogo".