Mutui, prima discesa dei tassi medi dopo 24 mesi di rialzi

Mutui: è iniziata la discesa. Allacciate le cinture? Non proprio. La velocità del calo non è così ripida e difficilmente lo sarà nei prossimi mesi. Discesa morbida ma pare iniziata. A dicembre si è registrato il primo calo mensile sulla media dei nuovi mutui erogati in Italia dopo 24 mesi consecutivi di aumenti. Un'inversione di tendenza attesa 2 anni, da quando a inizio 2022 il mercato iniziò ad anticipare la stretta della BCE. Ora si punta decisi su un taglio del costo del denaro. Ma le previsioni sono incerte. Da Davos la Comunità Economica è tornata con poche certezze. La governatrice della BCE, Christine Lagarde, ha spostato in avanti, a non prima dell'estate, la prima possibile sforbiciata. Mentre alcuni falchi della BCE, come l'austriaco Holzmann, fanno capire che potrebbe riparlarsene solo nel 2025. Aspettative nebulose ma un fatto certo: a dicembre l'Euribor, il tasso con cui le banche si scambiano denaro tra loro, usato per calcolare i mutui variabili, ha interrotto la sua salita. Ora in tre mesi viaggia poco sotto il 4%. La media delle previsioni lo vede al 2,5% entro fine 2024. Per gli esperti la riduzione delle rate sul mutuo medio in Italia potrebbe arrivare a circa €100 entro la fine dell'anno. Dà qualche segnale di frenata anche l'Eurirs, tasso usato per i mutui fissi, e meno sensibile dell'Euribor rispetto alle scelte della BCE. Qui il picco dei fissi, a quasi il 5% toccato a dicembre, dovrebbe essere scavallato. In parallelo la domanda di finanziamenti sta leggermente riprendendo dopo che il 2023 si è chiuso con un netto calo delle domande di mutuo delle famiglie italiane: -24% a causa del progressivo innalzamento dei costi.