Tra poco vedremo i tassi dei mutui, ma prima dobbiamo focalizzarci sull'inflazione, perché è da là che nasce la necessità per le banche centrali di alzare il costo del denaro, cioè rendere più costosi i nostri prestiti per ridurre un po' la velocità dell'economia e anche, quindi, ridurre il rialzo dei prezzi. Qua si vede, proprio queste gobbe quanto sono aumentati i prezzi negli Stati Uniti, in azzurro, e in Eurozona in rosso. Noi, come Italia, siamo posizionati ancora sopra e siamo messi peggio, purtroppo, della media dell'Eurozona, +5% l'ultimo dato arrivato a marzo dagli Stati Uniti, ben lontani dall'obiettivo annuale del 2% a medio termine. Quindi, cosa è stato necessario fare per le banche centrali? Rialzare i tassi d'interesse. Qua li vedete, i colori sono gli stessi, vedete questa impennata improvvisa del 2023, sono i tassi di interesse, anche i tassi dei nostri mutui che si alzano al 3,5% per la BCE, e al 4,5% per la Federal Reserve, la Banca Centrale Americana. A inizio maggio dovranno aggiornare le loro decisioni e probabilmente ci saranno nuovi rialzi, se pur leggeri dei tassi di interesse. Questo cosa comporta? Lo dicevamo, che i nostri mutui, che i mutui nuovi, diventano più costosi. Qua li vediamo, da, sostanzialmente, un anno a questa parte, quanto sono aumentati i tassi per l'apertura di nuovi mutui per l'acquisto di abitazioni, hanno superato il 4%. Attenzione, sembrano altissimi, chiaramente lo sono rispetto all'era dei tassi bassi, quasi zero, ma bisogna dire che, insomma, se qualcuno aveva comprato casa per sempre nel 2007, con un un mutuo, all'ora i tassi erano comunque superiori, al 5,5%. Però insomma è preoccupante e questo si sta vedendo anche su quanti nuovi mutui si stanno aprendo, anche i prestiti alle imprese che per la prima volta calano dal 2020. Insomma, evidentemente, questi rincari stanno portando le persone a comprare meno case e a contrarre meno debiti. Qua si vede proprio una simulazione, così chiudo, per un finanziamento di 126mila euro a 25 anni, un tasso variabile per gli sfortunati che l'hanno aperto all'inizio del 2022, si vede quanto è aumentata la rata, insomma è aumentata di quasi la metà: +284 euro la stima per la metà del 2023, rispetto a una rata iniziale di 456 euro, che dovrebbe arrivare a 740 euro al mese. Quindi, insomma, davvero un brutto colpo per le famiglie che hanno aperto un mutuo a tasso variabile.