Grazie alla crescita migliore del previsto, un robusto 6% quest'anno, seguito l'anno prossimo da un altrettanto solido + 4,7%, tra il 2022 e il 2024 si liberano circa 22 miliardi all'anno da poter spendere per sostenere la crescita del Paese. Il Governo conferma che nei prossimi tre anni manterrà una politica espansiva; a rimettere i conti pubblici su un sentiero più virtuoso ci si penserà dopo, anche approfittando del fatto che il patto di stabilità è per il momento sospeso. Ma già, deficit e debito scendono molto più delle attese anche se per tornare ai livelli di debito pre-crisi bisognerà aspettare il 2030. Per il momento, il Governo punta a spendere più che risparmiare. Per la prossima manovra oltre ai 20 / 22 miliardi messi a disposizione dei conti pubblici migliori del previsto, ci saranno anche quasi 4 miliardi e mezzo che arrivano dalla lotta all'evasione: uno degli interventi che il Governo ha preannunciato grazie a queste risorse, è un anticipo di taglio delle tasse anche se, resta da decidere se partire con la riduzione dell'IRPEF per il ceto medio, dell'IRAP per le imprese o con il taglio del costo del lavoro. Ad ogni modo per questa operazione dovrebbero esserci a disposizione circa 5-6 miliardi di Euro. Tra le misure che potranno essere messe in campo confermata la proroga al 2023 del super bonus al 110% per i lavori di miglioramento energetico degli edifici; nell'elenco delle spese entreranno poi ulteriori fondi per la sanità ed eventuali nuovi aiuti per le categorie ancora in difficoltà a causa della pandemia. Prevista anche la messa a regime dell'assegno unico per i figli, la proroga degli incentivi 4.0 per le imprese e la riforma degli ammortizzatori: anche qui, la dotazione dovrebbe estere di circa 6 miliardi oltre all'aumento degli asili nido e al potenziamento di altri servizi per le famiglie. Infine, saranno stanziati i soldi per il rinnovo dei Contratti Pubblici.