E' arrivato un nuovo attacco l'ennesimo a una nave commerciale occidentale da parte dei ribelli Houthi e sono oltre 60 ormai da metà novembre le navi che hanno dovuto affrontare il fuoco yemenita. Questa è la nave colpita fotografata alcuni mesi fa, è la MSC Sky II, appunto colpita al largo dello Yemen. Sono ormai appunto più di 60 gli attacchi e poi vediamo tutti i casi che negli ultimi mesi si sono verificati di attacchi Houthi in rosso, appunto solo l'ultimo per evitarlo sappiamo l'Unione Europea ha messo in campo una missione militare che sta partendo proprio in queste ore. Tra l'altro a preoccupare sono anche i fondali sottomarini perché dal Mar Rosso scorrono circa il 15% del traffico internet a livello globale attraverso dei cavi sottomarini e un quarto di questo traffico è stato colpito e ridirezionato perché, come sappiamo, ci sono stati tre o quattro cavi che sono stati tranciati non si sa ancora da chi e quindi bisogna prendere delle contromisure. Parlavamo della Missione Aspides che avrà una missione e un obiettivo di difesa, di scorta e di risposta al fuoco per proteggere le imbarcazioni commerciali e la libertà di navigazione ma non condurrà bombardamenti a terra, a differenza rispetto a quanto fa la missione angloamericana anche perché c'è un tema di costi. Oggi gli yemeniti con armi iraniane attaccano con droni che possono costare 20.000 dollari e per rispondere spesso bisogna usare dei missili che arrivano a costare uno o due milioni di dollari per intercettarli. Attenzione però perché i ribelli Houthi appunto armati dall'Iran hanno a disposizione non solo droni ma anche missili balistici veri e propri che possono arrivare a 2.000 km di gittata e a 800 Kg di armamento appunto di esplosivo a bordo e possono fare gravi danni, proprio per questo le navi commerciali ormai da novembre, la maggior parte di loro ha scelto la rotta del Capo di Buona Speranza circumnavigando l'Africa, sono 10 giorni in più di navigazione, costi importanti ma aggiuntivi in termini di assicurazione e anche di trasporto e appunto aggiorniamo questo grafico giorno per giorno, si vede come dallo Stretto di Bab El-Mandeb che porta poi al Canale di Suez ci passino ormai molte meno navi rispetto a prima dello scoppio delle ostilità nel Mar Rosso.