Non c'è un no a priori nella Maggioranza su una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. I dubbi di Fratelli d'Italia di fronte alla proposta della Lega riguardano solo, si fa per dire, il costo dell'ennesima sanatoria per chi ha pendenze col fisco per permettere a milioni di italiani si stima possano essere 10, di chiudere i conti pagando solo l'entità delle tasse o delle multe non saldate, senza sanzioni e interessi servirebbero parecchi soldi, oltre cinque miliardi nel 2025 e via via meno negli anni successivi, con un bilancio che comunque fino al 2028 per lo Stato sarebbe negativo. E sempre che tutti gli italiani coinvolti onorassero tutte le rate. sarebbero 120, quindi 10 anni, perché storicamente queste operazioni fanno incassare meno di quanto previsto. C'è da dire a proposito di crediti arretrati che ammontano a oltre 1200 miliardi. ma di queste imposte e sanzioni, spesso di piccola entità, la maggior parte è perduta perché riguarda nullatenenti, defunti, imprese fallite o chiuse. Forse si potrebbero recuperare un centinaio di miliardi, ma servirebbe uno sforzo titanico. Matteo Salvini intanto preme affinché nella nuova rottamazione siano coinvolte tutte le cartelle esattoriali. Serve il via libera del Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, anche lui della Lega, mentre il suo vice Maurizio Leo, di Fratelli D'italia dice di essere d'accordo, aggiungendo però che bisogna tenere d'occhio i conti pubblici. È questo lo stesso motivo per cui non c'è certezza su un taglio delle tasse al ceto medio, cioè una riduzione dell'Irpef per chi ha redditi annui lordi fino a 50- 60 mila euro. Una sforbiciata promessa da tempo e rinviata dopo che la sanatoria per le partite Iva il concordato, ha dato meno frutti di quanto atteso.