Come sta andando la situazione dal punto di vista del lavoro, dell'occupazione in Europa, con uno specifico riferimento al nostro Paese. Come ricordava abbiamo visto una leggera flessione del tasso di disoccupazione in Europa nell'area Ocse in generale e in maniera più marcata devo dire in Italia. Lo ricordava lei, è un punto molto importante che la disoccupazione non mette in luce un elemento che è particolarmente preoccupante a mio avviso in Italia che è il fatto che se cresce l'occupazione di 63000 unità, aumenta anche l'inattività, cioè ci sono dei lavoratori che sono scoraggiati e che non cercano più lavoro. Quindi sì, cresce un po' l'occupazione, ma allo stesso tempo cresce anche l'inattività, delle fasce di lavoratori che rimangono fortemente colpiti, che sono scoraggiati, che ritengono che non ci siano un'opportunità di lavoro e che in qualche modo giustifica il fatto che il tasso disoccupazione Italia è sceso più di quanto non sia accaduto, per esempio, o altri Paesi europei. Credo che non ci sia veramente da concentrarsi su questa inattività perché sono dei lavoratori che rimangono fortemente colpiti dalla situazione che rimane molto incerta sul nostro mercato del lavoro, sulla nostra economia.