Sulle pensioni il Governo sembra in alto mare tanto che nel documento programmatico di bilancio si accenna solo in maniera vaga a quello che accadrà dopo che scadrà a fine anno la possibilità di lasciare il lavoro a 62 anni con 38 di contributi versati. Il dopo quota 100 arriverà con la manovra ed è ancora tutto da scrivere, ma partendo da un punto fermo: non ci sarà un ritorno immediato alla legge Fornero. Il passaggio avverrà con gradualità per evitare che per alcuni lavoratori scatti il famigerato scalone, che significherebbe aspettare fino a 5 anni in più per vedere la pensione. Le risorse a disposizione non sono altissime poco più di un miliardo e mezzo tre anni, quando ad esempio quota 100 finora è costata sempre in 3 anni, 11 miliardi e mezzo. Sul tavolo del Governo al momento c'è l'ipotesi di quota 102 per l'anno prossimo in pensione a 64 anni con 38 di contributi e 104 per il 2023 con possibilità di uscire dal lavoro a 65-66 anni. In sostanza, il signor Rossi che magari per pochi giorni ha perso il diritto a usufruire di Quota 100, lavorerebbe due anni in più e non 5. Nel 2024 si tornerebbe invece alla legge Fornero con l'uscita a 67 anni. Ipotesi bocciata senza mezzi termini dalla Lega che vede contrari anche i sindacati. CGIL CISL e UIL che chiedono al Governo di aprire un tavolo di confronto, definiscono le proposte su quota 102 e 104 inaccettabili; a loro volta propongono un'uscita a 62 anni o con 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età. Tra le altre ipotesi in campo, c'è un allargamento e un rafforzamento della pensione anticipata per chi svolge un lavoro usurante mentre al momento resta incerta la proroga di opzione donna che consente alle lavoratrici di lasciare prima il lavoro, tenendo conto del fatto che spesso le donne hanno carriere discontinue. Anche l'INPS ha avanzato una sua proposta che prevede la possibilità di andare in pensione a 63 a 64 anni con un assegno ridotto per poi prendere l'assegno pieno a partire dai 67 anni di età. Insomma le idee in campo sono molte ma si scontrano tutte con il nodo delle risorse in una situazione in cui l'OCSE è tornata a ripetere che l'Italia sulle pensioni spende troppo.