Partire in estate coi primi cantieri, questo l'obiettivo del governo che aggiorna così la tabella di marcia per il ponte sullo Stretto di Messina. Da quando è ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini ha più volte annunciato l'inizio dei lavori, mentre non è mai cambiato il termine della loro fine, il 2032. Fra sette anni dunque dovremmo vedere treni, auto e camion attraversare la campata unica che unirà Calabria e Sicilia. I ricorsi legali sono molti a partire da chi si vedrà espropriata la casa per un progetto che nel tempo è rimasto lo stesso. È quello che vediamo da oltre un decennio in modellini e simulazioni grafiche, ponte sospeso sul mare di 3,3 chilometri di lunghezza, torri sulla terraferma a sfiorare 400 metri d'altezza, due binari ferroviari, tre corsie stradali per ogni senso di marcia. Attraversamento in 15 minuti per i treni e di poco meno per le auto. Il ponte, si legge nei documenti della Stretto di Messina, la società pubblica che sovrintende la realizzazione, resisterà a terremoti di magnitudo 7,1 e a venti superiori a 300 chilometri orari. Molti passaggi burocratici sono stati superati ed è atteso entro giugno il via libera definitivo del comitato governativo, il CIPES, chiamato ad approvare il piano economico. Il costo stimato è di 13,5 miliardi dagli 8,5 previsti nel 2011, cioè prima che il progetto venisse bloccato, ma tra varianti in corso d'opera e incognite sui tempi, la spesa potrebbe cambiare. Incerti gli effetti sull'occupazione, in media 4000 posti l'anno con un picco di 7000, sempre secondo i documenti della Stretto di Messina. .