Poste Italiane festeggia così i 10 anni dalla quotazione a piazza Affari, con lo stesso suono, quello della campanella di palazzo Mezzanotte, che il 30/10/2015 ha dato il via al suo percorso borsistico. La compagnia, una delle principali controllate dallo Stato, con una partecipazione complessiva del 65% detenuta dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e da Cassa Depositi e Prestiti, è passata da allora da un prezzo per azione di € 6,75 a oltre € 20, ha cioè più che triplicato il suo valore in borsa. "L'efficientamento di tante cose che in azienda c'erano già, da un lato, e lo scegliere i settori dove andare a investire in maniera molto focalizzata a partire dal 2018". Il gruppo negli ultimi anni ha visto una forte evoluzione. La corrispondenza e la consegna pacchi rimangono il core business ma accanto ormai a una varietà di servizi da quelli finanziari e assicurativi, con propri sistemi e carte di pagamento, fino all'ingresso nei settori dell'energia e delle telecomunicazioni, qui nel ruolo di primo azionista di TIM. 120.000 dipendenti e 12.700 uffici in tutta Italia, Poste Italiane nei primi sei mesi dell'anno ha registrato il miglior semestre dalla quotazione con ricavi per € 6,5 miliardi e da qui rilancia sulla crescita di utili e dividendi. .























