L'economia europea sta frenando, non si tratta solo di un rallentamento come sembrava qualche mese fa, ormai gli stati membri dell'Unione vedono le loro economie interrompere quella ripresa che aveva caratterizzato le riaperture dopo il lockdown. Nelle previsioni economiche pubblicate da Bruxelles, i numeri di quest'anno sono ancora positivi e questo dipende in gran parte dalle ottime prestazioni dell'economia dei mesi scorsi, prima che iniziasse la guerra in Ucraina, ma in prospettiva la crescita tenderà ad arrestarsi. I numeri parlano chiaro, nel 2023 l'Italia dovrebbe crescere di meno del 1% e l'Europa di mezzo punto in più. Quest'anno, invece, il PIL del nostro Paese dovrebbe mantenere un segno positivo di quasi il 3%, specialmente trascinato dal mercato edilizio. Ciò che preoccupa di più è l'inflazione, a livelli che non si vedevano da decenni, l'aumento del prezzo del gas la trascina sopra il 7 o l'8%, con buona parte dei salari e degli investimenti che verranno mangiati dai rincari di prodotti e servizi. Tutto questo, precisa Bruxelles, al netto di un eventuale interruzione di gas totale da parte della Russia, in tal caso, le previsioni di cui stiamo parlando sarebbero rosee ed irrealizzabili, bisognerebbe iniziare a prepararsi a parlare di recessione già per l'anno in corso. Insomma la guerra russa all'Ucraina ha invertito la tendenza di un'economia che si stava riprendendo e stava iniziando a correre, non tutto è perduto però, spiega il commissario all'economia Gentiloni che diffida dall'eccesso di pessimismo. "Dobbiamo stare lontani dalla narrativa degli anni 70, la guerra dello Yom Kippur, la stagflazione, siamo in un contesto in cui il sistema è molto più solido anche sul piano finanziario, quindi io credo che in realtà se lavoriamo insieme i diversi paesi europei, se miriamo ad azioni coordinate, possiamo evitare la tempesta di cui si parla".























