Questo evidentemente fa parte della strategia di Donald Trump per firmare i migliori contratti, così lui dice, per gli Stati Uniti e quindi anche le terre rare, i minerali critici entrano nel grande dibattito e grande tentativo di soluzione della guerra in Ucraina. Le terre rare sono questi diciassette minerali che in realtà non sono così rari in giro per il mondo. Ma è molto difficile raffinarli che arrivano soprattutto dalla Cina. In effetti, se noi andiamo a vedere il sito e i rapporti del servizio geologico americano, l'Ucraina non compare tra i paesi che ospitano le principali riserve, i principali giacimenti di terre rare. In cima ci vediamo invece la Cina, Vietnam, Brasile, Russia, India e qualcun altro. Probabilmente Donald Trump si riferiva non solo alle terre rare, ma a tutti quei minerali critici utilissimi per la transizione energetica. Pensiamo a tutti quelli che servono per le batterie, per i microchip, per le pale eoliche e di questi in effetti l'Ucraina è piuttosto ricca. Ci sono giacimenti importanti. Vediamo di uranio, di titanio e anche di litio. Pensate che un terzo delle riserve europee di litio si trovano in Ucraina. Vedevamo prima dalla cartina, però che molti di questi giacimenti e miniere si trovano in territori oggi controllati dai russi. E questo è un tema, il fatto che tutti questi minerali oggi è difficile estrarli con una guerra in corso e con buona parte del territorio ucraino, non sotto il controllo di Kiev. In effetti, l'Ucraina è sempre stato un grande produttore di minerali. Guardate cosa accadeva prima del febbraio del 2022. Il settore valeva il 10% del PIL e dall'altra parte, in effetti, gli Stati Uniti sono molto dipendenti in questo momento dalla Cina per guardate l'antimonio, l'arsenico, il bismuto, la grafite, le terre rare. Principale fornitore europeo e anche degli Stati Uniti è proprio la Cina dal taglio tungsteno e litrio. E il problema è che Pechino utilizza quest'arma ben consapevole della propria potenza in questa catena di fornitura sull'estrazione e sulla raffinazione, anche in chiave anti dazi. E infatti una delle ritorsioni di Pechino è stato proprio ridurre la possibilità di esportare cinque materie prime, tra cui il tungsteno, fondamentale proprio in ritorsione di questi di questa montagna di dazi lanciata da Donald Trump. Non è la prima volta e probabilmente non sarà l'ultima e questo può essere un problema per l'industria americana dei pannelli solari, della difesa dell'elettronica.