Il numero di lavoratori che hanno deciso di usufruire di “Quota 100” e del prolungamento di “Opzione donna” per anticipare la pensione è molto inferiore rispetto al previsto e questo comporterà un risparmio di quasi 7 miliardi di euro. Questa è la cifra che, secondo l'analisi della Fondazione Di Vittorio e della CGIL, l'INPS risparmierà rispetto alle iniziali previsioni nel triennio 2019-2021. Le domande di “Quota 100” presentate fino ad oggi sono circa 276mila e di queste ne sono state accolte poco più di 200mila. Sulla base di questi dati, la CGIL stima che da qui al 2021 la misura coinvolgerà circa 356mila persone anziché le 973mila previste quando fu istituita. Il dato è confermato anche dall'Osservatorio dei flussi di pensionamento INPS, che per i primi 6 mesi del 2020 registra un andamento in calo del peso delle pensioni anticipate su quelle di vecchiaia rispetto al 2019, quando “Quota 100” fu istituita. “Quota 100”, che permette di anticipare il pensionamento a quei lavoratori che abbiano almeno 38 anni di contributi, con un'età anagrafica minima di 62 anni, fu uno dei provvedimenti bandiera del Governo Lega-Movimento 5 Stelle e fu fortemente voluta dall'allora Ministro dell'Interno Matteo Salvini. Più volte messa all'indice dall'Unione europea, è entrata anche nel dibattito sui Recovery Fund, bollata in particolare dall'Olanda come un privilegio ingiusto. Non è però una misura a tempo indeterminato, scadrà il 31 dicembre 2021, questione di mesi, e visto il costo molto inferiore alle attese, per quella data il problema con l'Europa si risolverà da sé.