Italiani allergici ai pagamenti elettronici. Usano tanto lo smartphone e il mobile web ma quando si tratta di pagare o incassare restano affezionati al vecchio denaro contante. L'ultimo rapporto di The European House Ambrosetti verso un'Italia cashless prevede una lunga strada. Non che manchino segnali di una maggiore digitalizzazione, ma semplicemente gli altri Paesi viaggiano a maggior velocità di noi su questo percorso. Perciò restiamo sostanzialmente stabili nei primi trenta posti della classifica dei Paesi a più alta incidenza del contante. Una dipendenza dalle banconote che è in via di diminuzione, quanto meno nelle intenzioni. Nel sondaggio condotto da Ambrosetti oltre il 70% degli italiani dichiara di voler aumentare il ricorso ai metodi alternativi al contante: bancomat, carte di credito, app di pagamenti digitali. E siamo al terzo anno consecutivo sopra questa soglia. Non è solo una volontà per il futuro, già nel 2023 un italiano su due ha aumentato il ricorso ai canali online e 7 su 10 hanno fatto ricorso al "buy now pay later", "compra ora e paghi dopo", una modalità di pagamento che sempre più venditori mettono a disposizione nel settore dell'e-commerce. Proprio agli esercenti è richiesto lo scatto in avanti decisivo: un terzo degli intervistati lamenta ancora problemi nell'accettazione dei pagamenti digitali, tipici i problemi al POS opposti da più di un negoziante.