L'Italia è il Paese che riceverà più soldi dal recovery fund e, tra i principali Stati europei, quello più indietro sulla presentazione del piano in cui dice come intende spenderli, tra prestiti e sovvenzioni a fondo perduto per il nostro Paese ci sono a disposizione 209 miliardi di next generation eu, di cui il recovery fund è il cuore. Ci segue una certa distanza la Spagna, molto più indietro Francia e Germania, siamo anche il Paese che spenderà di più tra i vari piani per la ripresa il nostro è il più corposo, vale stando all'ultima bozza ben 222 miliardi. In pratica, utilizzeremmo così tutte le risorse di next generation eu sia prestiti che sovvenzioni più una parte di fondi strutturali europei. La Spagna prevede di usare solo la parte di contributi a fondo perduto e di lasciar stare i prestiti. Del resto, a differenza dell'Italia, a molti paesi guardano ai tassi d'interesse i prestiti europei non convengono, Madrid stanzia 72 miliardi per i primi 3 anni, a seguire dovrebbero arrivare altri 70 miliardi di risorse estranee al recovery fund, anche la Francia userà solo i soldi a fondo perduto, 40 miliardi a cui aggiungere 60 miliardi di risorse proprie. La Germania che già a giugno aveva varato un piano da 130 miliardi finanziato con soldi suoi, userà un po' meno di 30 miliardi di sovvenzioni europee. Bruxelles ha messo dei paletti su come andranno spesi i soldi, la maggior parte delle risorse andrà destinata ad ambiente e digitale, stando a quanto si sa finora dei piani presentati dei principali paesi, gli unici a rispettare i parametri sull'ambiente, almeno il 37% delle risorse, sono Spagna e Germania. Per quanto riguarda le riforme verdi sia Berlino che Parigi puntano molto sull'idrogeno, sulla decarbonizzazione, sui veicoli puliti e la riqualificazione degli edifici. Sul digitale l'obiettivo di usare almeno il 20% delle risorse è rispettato da tutti, tranne che dalla Francia, Paese che invece per la ripresa punta molto sulla competitività delle imprese, alle quali vorrebbe destinare un corposo piano di agevolazioni fiscali.