Recovery plan, anche la Germania invia richiesta di modifica

Non è solo un caso italiano quello della modifica del PNRR, a fronte del rialzo dei prezzi e quindi, della difficoltà di spendere quei soldi perché appunto i prezzi sono cresciuti quindi le opere costano molto di più. É una storia ormai europea, e la notizia di queste ultime ore è che c'è un primo Paese; lo avevamo già in qualche modo anticipato nei giorni scorsi, che ha richiesto formalmente, e questa richiesta è stata accettata, di cambiare il proprio Recovery Plan. Ed è il Lussemburgo. Qua si vede in piccolo, è uno dei paesi più piccoli del dell'Unione Europea, in verde. La sua richiesta è stata approvata. La richiesta, abbiamo sentito la Commissione Europea, è davvero un cambiamento minimo, così lo hanno definito. Ci sono altri paesi che si stanno muovendo. Vedete anche in rosso c'è Portogallo, Spagna, Italia non hanno ancora formalizzato la richiesta ma arriverà come abbiamo detto. La Germania invece è il secondo paese che ha inviato proprio alla Commissione Europea una, una richiesta di modifica. Anche qua non troppo ampia. Anche perchè la Germania è un paese grande ma ha pochi soldi a disposizione. Ritardi che comunque ci sono anche in altri paesi europei, non solo l'Italia. Per esempio, la Spagna quest'anno con i fondi europei doveva spendere 20 miliardi di euro, probabilmente a fine anno arriverà a 11,8 miliardi, poco più della metà. Il Portogallo è la stessa storia, prevista una spesa di 3,2 miliardi, dovrebbe arrivare a un miliardo di euro di spesa. Quindi non è, appunto, una storia solo italiana. E quindi, anche per questo tutti i paesi stanno un po' cercando di cambiare. Ma torniamo in Italia e vediamo come va la sfida del PNRR e della sua attuazione perché, quando Draghi ha lasciato Palazzo Chigi erano 25 gli obiettivi raggiunti, noi dobbiamo raggiungere a fine anno 55. Siamo a circa 30. C'è tanta strada da fare. Anche se, insomma, se non siamo troppo in ritardo. Proprio sulla spesa però vorrei tornare, perché qua si vede appunto come sta andando la spesa di soldi europei: per esempio, nel 2022 le previsioni di aprile erano di spendere 30 quasi 30 miliardi di euro; probabilmente alla fine dell'anno, arriveremo a 15. Invece, sempre più soldi sono concentrati nell'ultima parte 2025/2026 che però sono più a rischio perché là, non si potrà più ritardare. I soldi dovranno essere spesi entro il 2026. Ricordiamo sempre come può essere modificato il PNRR. Non è un affare semplice e infatti tanti paesi europei aspettano gennaio, anche per l'arrivo del capitolo sull'energia e fare tutto insieme. L'articolo 21 del regolamento dice che se il piano non può più essere realizzato da uno stato a causa di circostanze oggettive, e l'abbiamo appunto evidenziato perché bisogna dimostrarle, si può presentare alla Commissione una richiesta di modifica per passare dagli uffici di Bruxelles della Commissione a quelli del Consiglio Europeo. Insomma, è una via abbastanza lunga che vediamo se il nostro prese vorrà affrontare e in che tempi.