Oltre 200.000 nuovi posti negli asili nido, più scuole a tempo pieno, ma anche investimenti nella ricerca scientifica. Sono alcuni degli interventi della quarta missione del Recovery Plan italiano, quella dedicata all'istruzione. Tra risorse europee e nazionali ci sono a disposizione quasi 34 miliardi, più del 13% del totale dei denari del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Una sfida, l'ha definta il Ministro Patrizio Bianchi. "Anche perché molti di questi fondi, direi in maniera considerevole e larghissima per quanto riguarda noi, va al mezzogiorno e a tutte le aree più fragili". Andando nel dettaglio per scuole e università ci sono oltre 20 miliardi. Per gli studenti più piccoli il piano stanzia 4,6 miliardi, oltre i nidi - l'Italia è uno dei Paesi europei con meno posti - si pensa anche alle materne, con aumento delle mense per favorire l'orario fino al pomeriggio. Quasi 4 miliardi saranno utilizzati per mettere in sicurezza gli edifici, e sono previsti laboratori e aule moderne col cablaggio di quarantamila scuole. Si promette poi di migliorare la formazione e il reclutamento degli insegnanti, la formazione tecnica post diploma, i cosiddetti ITS, per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro e, per quanto riguarda l'università, si vogliono triplicare gli alloggi per i fuori sede. In questo ambito viene annunciata l'abolizione dell'esame per iscriversi a un albo professionale. In pratica dovrebbe bastare il diploma di laurea, che comprenderebbe un periodo di tirocinio. Per i dottorati viene destinato un miliardo e mezzo e nel complesso per la ricerca, tra progetti e poli tecnologici, ci sono quasi 13 miliardi. Uno degli obiettivi è stimolare gli investimenti sui giovani e favorire la collaborazione tra Enti pubblici e imprese private. Il tutto, si legge nel piano, con iter burocratici più snelli.