Sì perché in effetti c'è un giallo da questo punto di vista, perché il decreto è arrivato in gazzetta ufficiale, il viceministro Leo però sostanzialmente ha detto non è un ritorno al passato, staremo a vedere. Ciò che è certo è che questo decreto sostanzialmente fa ripartire il redditometro modificato che è quello strumento che dà la possibilità all'Agenzia delle Entrate di stimare il reddito guadagnato da un contribuente e metterla a confronto con quanto questo contribuente ha dichiarato nel suo 730, per capire se si tratta di una dichiarazione effettivamente realistica oppure no. Allora andiamo a vedere quali dati utilizza per stimare questo reddito, eccoli qua: questi sono alcuni, quelli anche citati nel decreto, per esempio la spesa per gli alimentari, l'abbigliamento, ci sono altre indicatori l'acquisto di automobili, le spese mediche, il mutuo, l'affitto, l'acquisto delle case che sono all'interno dell'anagrafe tributaria, se è superiore a 20% rispetto a quanto dichiarato può partire la contestazione, è una storia lunga quella del redditometro perché parte addirittura dal 1973, là già era prevista una stima sintetica del reddito, viene poi aggiornato sostanzialmente come lo conosciamo oggi tra il 2010 e il 2012, il 2015 è un anno chiave perché lì ci sono nuovi parametri per la stima che fanno molto discutere la politica, fino ad arrivare al 2018 in cui il redditometro viene sostanzialmente sospeso dal Governo giallo-verde e poi arriviamo ai giorni nostri in cui il decreto lo reintroduce anche se in forma diversa. Forma diversa come dichiara il viceministro dell'economia Maurizio Leo che ha firmato questo decreto che dice: "nessun ritorno al vecchio redditometro, il decreto mette finalmente dei limiti al potere discrezionale dell'Agenzia delle Entrate di attuare l'accertamento sintetico, aggiungiamo garanzie per i contribuenti". Leo ci dice che l'Agenzia delle Entrate, benché questo strumento fosse sospeso, continuava ad utilizzarlo perché ci sono anche delle norme precedenti e quelle sospese, in realtà se noi però andiamo a vedere i dati ci accorgiamo che oggi è sostanzialmente irrilevante, ha fatto recuperare 300mila euro e il recupero dell'evasione totale si conta in miliardi, in decine di miliardi, ma anche prima in realtà, anche nel 2012 l'ultimo dato che abbiamo a disposizione, si parlava di 200 milioni, quindi poca cosa rispetto a tutto il recupero dell'evasione e anche il numero dei accertamenti fiscali sintetici fatti con questo strumento sono poche centinaia ormai, quindi staremo a vedere se continuerà a essere rilevante come è stato finora oppure cambierà qualcosa.