Lo spiraglio della ripresa si vede chiaramente nelle considerazioni finali del Governatore di Bankitalia. Ma nella relazione di Ignazio Visco si avverte pure che la strada da fare va percorsa con grande attenzione e senza errori, in primo piano i numeri. "La crescita del prodotto interno lordo dovrebbe riprendere vigore nella seconda parte dell'anno superando nelle stime più recenti il 4% nella media del biennio 2021-2022, dopo la caduta del 6,6% nel 2020. Questo scenario sconta ulteriori progressi nelle campagne di vaccinazione e una favorire evoluzione dei contagi. Continua a dipendere dal mantenimento degli interventi di sostegno all'economia". Altri numeri, significativi, sono quelli che riguardano l'impatto del Recovery Plan sull'economia italiana, tra il 3 e il 4% in più di PIL di qui al 2026, fino al 6% se le riforme previste andranno a buon fine. Merito della reazione pronta dell'Europa alla crisi, della politica monetaria della BCE che resterà accomodante, nelle politiche di bilancio e di debito comune che avranno maggiore possibilità di diventare strutturali se l'esperimento del Next Generation EU sarà un successo anche in Italia. L'intervento di sostegno dello Stato verso famiglie e imprese è stato efficace nel emergenza. Se nel 2020 il PIL è sceso del 9% il reddito disponibile solo del 2,6. Il risparmio delle famiglie nell'incertezza può trasformarsi in durante carburante per gli investimenti nella ripresa. Aiuti e sussidi però non possono durare ancora per molto. Il debito italiano, ormai al 160% del PIL, resta un grave rischio. "È certo però che verrà meno lo stimolo in parte artificiale che oggi proviene da politiche macroeconomiche straordinarie ed eccezionali. Cesseranno quindi il blocco dei licenziamenti, le garanzie dello Stato sui prestiti, le moratoria sui debiti e andrà gradualmente, ma con continuità, ridotto il fardello del debito pubblico sull'economia". Più In generale lo Stato deve alzare la qualità del suo ruolo nell'economia, magari velocizzando la giustizia civile, la più lenta di Europa, ricorda Visco ma non estendere i confini, cosa che devono invece a livello globale le politiche di contrasto alla pandemia. Etica ed economia sono d'accordo: dal virus si esce solo insieme.