Dal nuovo fisco non deve derivare un incremento della pressione tributaria. Il Governo l'ha scritto in una modifica al testo in discussione in Parlamento, ma al centrodestra non basta e teme che in futuro le tasse possano aumentare. La riforma è una delle condizioni per avere i soldi europei del Recovery Fund e ha l'obiettivo di alleggerire chi ha un reddito da lavoro o pensione. Le nuove regole tracciano un quadro e restano degli spazi da riempire, alcuni riguardano casa e risparmi, motivi principali dello scontro politico. Nel primo caso, tutto nasce dal censimento degli immobili che, entro il 2026, punta ad aggiornare ai prezzi di vendita i valori del mattone, oggi spesso al di sotto di quelli di mercato. Altro scopo di questa radiografia è trovare costruzioni abusive non registrate, che sarebbero più di 1 milione. Viene promessa l'invarianza di gettito, cioè, nel complesso, la quantità di imposte non cambierebbe. Lo spettro è che tra qualche anno un altro Governo possa calcolare i vari balzelli sulla casa in base ai nuovi parametri, col rischio che qualcuno paghi di più. Altro nodo riguarda gli affitti e i titoli di Stato. Chi oggi da in locazione un appartamento, su quanto incassa può beneficiare di livelli di prelievo agevolati, al 10 e al 21% con la cedolare secca. Chi ha investito i risparmi in BOT, paga meno tasse di chi ha comprato azioni. La paura è che questi benefici possano evaporare con la riforma, che nel tempo porterebbe ad applicare in questi casi una tassazione unica, fissa e proporzionale. Il timore è che con questa sorta di accorpamento, o semplificazione, saltino i benefici, ma al momento ciò non è stato previsto, così come non sono state stabilite per queste situazioni quote di prelievo specifiche.