Lo ha ripetuto ancora una volta Mario Draghi, le tasse non aumenteranno ma il centrodestra vuole ulteriori rassicurazioni e per questo sono allo studio modifiche alla riforma del fisco, una delle condizioni affinché l'Italia possa ricevere gli aiuti europei del Recovery Fund. I ritocchi da elaborare nei prossimi giorni hanno lo scopo di chiarire quelle che per Lega e Forza Italia sono ambiguità che potrebbero portare in futuro a un maggior prelievo per chi ha una casa, per chi riscuote un affitto e per chi ha messo i risparmi in Titoli di Stato. Nella riforma in discussione è stato scritto che non ci deve essere un incremento della pressione tributaria ma non si definiscono nel dettaglio tutti gli aspetti. Per quanto riguarda gli immobili, tutto nasce dal censimento che entro il 2026 ha lo scopo di adeguare ai prezzi di vendita i valori del mattone, oggi spesso al di sotto di quelli di mercato. Nel complesso, ha promesso Palazzo Chigi, non solo la quantità complessiva di tasse non cambierà, e quindi lo Stato riceverà gli stessi soldi di adesso, ma non si erano neppure cambiamenti per i singoli contribuenti. In sostanza si pagherà esattamente come prima. Il timore del centrodestra è che invece in questo modo si potranno quantificare le tasse che pensano sulla casa e i nuovi parametri, col rischio che un futuro Governo possa aumentare il prelievo. Altro punto di scontro riguarda chi incassa gli affitti e chi possiede Buoni del Tesoro. La riforma, che punta ad alleggerire chi ha un reddito da lavoro o pensione, vuole semplificare il prelievo sui guadagni ottenuti con gli investimenti arrivando nel tempo a un solo livello di imposta, proporzionale e fissa. Questa soglia non è stata ancora decisa ma il centrodestra ha paura che in questo modo in futuro salteranno alcune tasse agevolate, come quella su chi da in locazione un appartamento e che oggi può beneficiare della cedolare secca o quella di stato, più bassa rispetto a chi invece per esempio in azioni.