La notizia è che nei prossimi tre mesi la bolletta di luce e gas sarà più costosa, di quasi il 10% per l'elettricità e del 15,3 per il gas. Un forte aumento, uno dei più elevati degli ultimi anni che provocherà il sorpasso del costo energetico, rispetto al pre-pandemia. Ma il fatto interessante è capire la causa dell'aumento, anche perché potrebbe non trattarsi di un fenomeno passeggero. Solitamente eravamo abituati a dover sborsare di più per l'energia, nei momenti di picco del prezzo delle fonti energetiche, vale a dire soprattutto gas e petrolio, che in effetti sono ai massimi da anni per le conseguenze della repentina ripresa economica globale. Ma c'è un elemento di novità rispetto al solito, lo segnala anche ARERA: a contribuire all'aumento, c'è pure la crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2, chiamati con un acronimo ETS. In sostanza si tratta di autorizzazioni a inquinare per aziende europee, che possono essere scambiati in un vero e proprio mercato. Se un'azienda deve inquinare di più di quanto aveva previsto, dovrà comprare altri permessi e subire un costo. Se invece riesce a ridurre le emissioni, potrà venderli, così da premiare la riduzione dell'impatto ambientale. E ovviamente come in ogni mercato, determinare il prezzo sono domanda e offerta. La prima è in aumento grazie alla ripresa tanto attesa, mentre l'offerta potrebbe presto ridursi perchè l'Unione Europea si appresta a tagliare gradualmente il numero di questi permessi, in modo tale da spingere le aziende europee a contrare le proprie emissioni inquinanti. E così dunque, anche le imprese produttrici di energia, devono scaricare parte dei costi crescenti sui consumatori. Su questo punto la proposta della Commissione Europea è attesa per il 14 luglio, si svelerà allora una buona parte della via europea alla neutralità climatica entro il 2050, che come diventa sempre più chiaro e come è a ogni rivoluzione che si rispetti, non sarà un pranzo di gala.