C'era una volta la ripresa. Dopo le belle speranze di fine 2021, l'amara realtà di primavera. La guerra in Ucraina frena l'economia in Europa, e in particolare in Italia, riducendo il PIL nel primo trimestre e gettando ombre sulla crescita dei prossimi mesi. È una fotografia nitida quanto impietosa, quella del Centro Studi di Confindustria. Lo scenario italiano è in peggioramento a causa del rincaro dell'energia e di altre materie prime. Le prospettive sono cupe, avverte Confindustria che non lesina critiche al Governo per non aver saputo affrontare adeguatamente il problema delle super bollette. Gli industriali infatti, giudicano gli interventi pubblici ancora insufficienti, parliamo di circa 14 miliardi di euro, 11 a sostegno di famiglie e imprese, e 3 per i primi interventi strutturali su gas, energie rinnovabili e a sostegno delle filiere dell'automotive e dei micro-processori. Il deterioramento della ripresa, segue lo shock sulle materie prime, con l'impennata dei prezzi del petrolio e del gas, una doppietta che pesa sui costi e sugli investimenti delle imprese e sulla spesa delle famiglie. La produzione industriale rallenta, a causa di contagi e incertezza, resta compressa la mobilità delle famiglie tenendo debole la domanda di servizi. Questo si somma a un recupero ancora parziale del turismo, che ha appena ricevuto una trasfusione dal ponte di Pasqua. L'export italiano, è atteso debole, avvertono gli industriali. E anche il rialzo dei tassi di mercato a lungo termine è un problema per l'Italia, poiché farà crescere gradualmente la spesa per gli interessi, mano a mano che le nuove emissioni avverranno a tassi più alti. Il quadro generale, come si vede è a tinte fosche, tanto da spingere Confindustria a dire che l'Italia avrà meno spazio di bilancio per mettere in campo una nuova manovra espansiva. Prevale il pessimismo insomma. Prima la pandemia, poi l'innalzamento del costo delle materie prime, la guerra, lo shock energetico. Ecco servita la tempesta perfetta. Serve uscirne, per non affondare tutti insieme.























