Era difficile immaginare che Mediobanca, il cuore della finanza milanese, sarebbe rimasta ferma a far da preda nel turbo risiko bancario, dopo l'offerta arrivata da MPS per creare insieme il terzo polo del paese. E allora eccola la mossa di Piazzetta Cuccia, un'offerta di scambio di azioni con Banca Generali, operazione da 6,3 miliardi di €. Lo scopo dichiarato è stringere ancora di più il legame con Trieste, dove Mediobanca è storico primo socio col 13%. Userebbe proprio quel pacchetto per acquisire il totale delle azioni di Banca Generali, la controllata del leone nel settore del wealth management, ossia la gestione patrimoniale dei clienti più benestanti, che diventerebbe il nuovo core business della nuova Mediobanca, prevalente e prioritario, si legge nel comunicato. Un cambio di pelle epocale per una banca d'affari leader nella consulenza e nel finanziamento delle aziende da cui ricavare il 50% degli utili di gruppo e un cambio storico nei rapporti con le Assicurazioni Generali. Non più una partecipazione finanziaria, ma una vera partnership industriale in un settore tra i più remunerativi. Tutto questo mentre Piazzetta Cuccia è oggetto di offerta da parte di Monte Paschi, che per molti ha come obiettivo finale proprio la partecipazione di Mediobanca in Generali, vera cassaforte del risparmio degli italiani. Se Mediobanca liquidasse questa quota, verrebbe meno parte dell'interesse del Monte Paschi? Per l'amministratore delegato Alberto Nagel la mossa non è difensiva, ma di sviluppo e le due operazioni sono slegate. L'interesse per Banca Generali era allo studio, dice, da più di cinque anni. "Io credo che questa è un'operazione che crea un leader italiano completamente italiano nel risparmio gestito e quindi coglie uno degli obiettivi che il nostro governo reputa importanti è che ci siano degli operatori italiani, forti e che crescono nel risparmio gestito." .