Per introdurre il salario minimo in Italia bisogna trovare un punto di equilibrio, non solo fra Luigi Di Maio, che vuole alzare le paghe minime dei lavoratori a 9 euro lordi l’ora e Matteo Salvini, che vorrebbe abbassare le tasse sul lavoro, ma anche con le aziende, preoccupate di un aumento delle buste paga che peserebbe sui loro bilanci e con i sindacati che temono che la misura possa depotenziare i contratti che regolano già gli stipendi, spingendo le aziende in alcuni casi a inchiodare le retribuzioni al livello più basso e riducendo così il loro potere negoziale. Per alcune categorie di operai metalmeccanici, per esempio, la paga minima è di 9 euro lordi l’ora, ma, fa notare la CGIL, tra indennità, TFR e scatti d'anzianità, alla fine il conteggio sale fino a raddoppiare. È anche vero però che il nostro Paese è uno dei pochi in Europa a non avere il salario minimo e soprattutto che un quinto dei lavoratori guadagna meno di 9 euro. Per esempio, un apprendista parrucchiere porta a casa poco più di 5 euro per un'ora di lavoro. Non è solo il personale alle prime armi ad avere buste paghe misere. Camerieri, giardinieri, autisti, pizzaioli, operai agricoli e centralinisti sono alcune delle categorie, per un totale di quasi 3 milioni di persone, con minimi contrattuali al di sotto della soglia indicata nel provvedimento dei 5 Stelle presentato in Senato, che non è l'unico in materia visto che c'è anche una proposta del Pd che invece prevede 9 euro netti l'ora. Nel settore domestico, poi, dove i datori spesso sono le famiglie, quasi tutti gli addetti sono pagati meno di 9 euro lordi. Se però questa fosse la cifra al di sotto della quale non si può impiegare un dipendente, i salari crescerebbero in media di 1000 euro l'anno a persona, con un maggior esborso di oltre 3 miliardi per chi stacca il cedolino, in primis le aziende. A 9 euro lordi l’ora, ci dice inoltre l'Ocse, l’Italia risulterebbe avere uno dei salari minimi più elevati tra i paesi più industrializzati, anzi il più alto a parità di potere d'acquisto, cioè tenendo conto di cosa si può comprare con la stessa quantità di denaro. C’è infine un ultimo aspetto: il rischio del lavoro nero. Un salario minimo troppo alto potrebbe incentivare l'impiego irregolare per dribblare gli obblighi di legge.