L'inverno sta arrivando. Per quanto siamo ancora ai primi di luglio le preoccupazioni della Commissione Europea sono concentrate sui mesi più freddi dell'anno. "Noi dobbiamo anche prepararci per ulteriori criticità nelle forniture energetiche, soprattutto una chiusura totale dei rubinetti del gas da parte della Russia." Tradotto, razionamenti energetici visto che per ora i consumi in Europa non calano nonostante i prezzi record. La situazione si sta surriscaldando dopo il taglio alle forniture del gasdotto Nordstream alla Germania. Un gasdotto che chiuderà per manutenzione programmata la prossima settimana con il timore diffuso che non riapra più, ecco perché l'Europa prende contromisure. Gli accordi per il gas liquefatto americano stanno dando i loro frutti, con gli Usa che hanno superato la Russia per quantità di gas venduto, ma non basteranno a far fronte a un taglio totale visto che una parte del metano acquistato oggi deve essere messo nelle riserve per essere bruciato durante l'inverno. E già sul fronte europeo si contano le prime vittime. Il colosso energetico Uniper è in trattativa con il governo di Berlino per ricevere 9 miliardi di euro ed evitare il fallimento causato dai prezzi troppo elevati che non riesce a scaricare sui consumatori. Dalla Francia arriva invece la notizia della rinazionalizzazione di EDF che in Italia possiede Edison. Qui centra meno il gas e più il nucleare, utilizzato in Francia con i suoi salati costi di ricerca, costruzione e manutenzione degli impianti. Proprio il nucleare assieme al gas è stato al centro dell' ultima polemica. Il Parlamento Europeo ha confermato l'inserimento di queste fonti nella tassonomia green europea che definirà quali investimenti sono sostenibili o meno per aziende e finanziatori. Una scelta probabilmente pragmatica per l'Europa ma che non potrà contribuire a passare l'inverno indenni visti i lunghi tempi di costruzione dei nuovi impianti.