Risale la produzione industriale dopo il tonfo del lockdown. A giugno, secondo l'Istat, cresce infatti dell' 8,2%. Rispetto però a giugno dell'anno scorso la ripresa è ancora lontana. Siamo ancora quasi 14 punti percentuali sotto il dato del 2019. A soffrire di più dall'inizio dell'anno sono stati i beni durevoli come automobili ed elettrodomestici, mentre è andata meglio per l'energia. Sempre l'Istat certifica che a luglio è migliorato anche il clima di fiducia dopo i mesi bui della quarantena. La crescita riguarda però solo le imprese, Gli indici di fiducia, strettamente legati ai consumi, hanno infatti recuperato rispetto agli ultimi due mesi, ma rimangono ancora sotto il periodo pre-Covid. Per quanto invece riguarda il lavoro, continua la risalita delle ore lavorate, soprattutto per i dipendenti che hanno ormai recuperato buona parte del calo primaverile. Ma la crisi ha prodotto anche un altro effetto. Il Ministero dell'Economia ha pubblicato ieri i dati sul crollo del gettito fiscale: meno si lavora e meno si investe, meno tasse si pagano. Mancano cosi 14 miliardi di euro al fisco rispetto all'anno scorso, cioè il 7%. A calare sono state soprattutto le imposte indirette, che sono 19 miliardi in meno rispetto a un anno fa. Soldi che il Governo ha dovuto quindi trovare incrementando il debito pubblico. Insomma, la ripresa dell'economia è ufficialmente iniziata e sta proseguendo, ma per recuperare il livello di benessere che conoscevamo prima del virus e andando indietro anche prima della crisi economica del 2008, ci vorrà ancora del tempo.