Ci sarà un effetto imbuto, una valanga di domande nei prossimi giorni, che intaserà gli uffici comunali, favorendo il meccanismo del silenzio-assenso. Difficile dirlo, di sicuro c'è che il decreto per sanare le piccole irregolarità edilizie è in vigore dal 30 maggio e non ci sono limiti temporali per presentare le domande. L'unico paletto, deve trattarsi di interventi effettuati prima del 24 Maggio. Difficile, quindi, pronosticare se nei primissimi giorni di applicazione delle nuove norme ci sarà la corsa a fare richiesta, e quindi a pagare le sanzioni da €1.000 a un massimo possibile di €31.000. Gli uffici comunali devono adeguare le loro procedure interne, potrebbero non riuscire a evadere tutte le pratiche entro 45 giorni, 30 nei casi di scia, la segnalazione certificata di inizio attività che la legge gli assegna prima che la domanda si intende accettata. Il provvedimento, fortemente voluto dal Ministro delle Infrastrutture Salvini, riguarda una serie di piccole irregolarità, come un tramezzo interno, o una camera più ampia del progetto originale, e si basa su tre punti cardine: estende la tolleranza costruttiva, cioè quando le variazioni nell'appartamento sono superiori a quelle dichiarate. Si sale dal 2% al 5% per gli immobili fino a 100 metri quadri. Percentuale che si riduce man mano che la superficie aumenta. Semplifica il cambio di destinazione d'uso, esempio: da abitazione a ufficio, e allenta il principio della doppia conformità: si potrà rimediare dimostrando che, per esempio, una tettoia rispetta le norme attuali, senza dover più provare che non furono infrante le regole che erano in vigore quando fu fatta.