Eh sì, le parole di Vladimir Putin sono chiare su questo, ma evidentemente qualcosa non è così; perché se anche la Russia ci dice: noi vi ridaremo il gas appena toglierete le sanzioni, evidentemente c'è un interesse da parte della Russia di, appunto, ridurre e tagliare quelle sanzioni che sono state imposte in modo molto massiccio dall'Occidente. Andiamo a vedere sul nostro skywall, però, perché si pensa che le sanzioni non abbiano effetto. In effetti, alcuni numeri mostrano che la Russia sta incassando molti soldi, più dell'anno scorso. Per esempio: le sue vendite energetiche di gas e petrolio, e in effetti, diverse testate giornalistiche, anche molto importanti, hanno messo in dubbio l'efficacia delle sanzioni. Però, se non andiamo a vedere i dati del PIL, cioè, quanto è cresciuta o è calata in caso russo la crescita economica, dell'economia, vediamo che l'Europa comunque ha avuto un rimbalzo, è cresciuta anche rispetto alla pandemia, ovviamente venivamo da quello, mentre la Russia segna un - 4,3 %, dati dell'agenzia statistica russa. E poi, se andiamo a vedere anche le aspettative per i prossimi mesi, vediamo: questo è un documento riservato pubblicato da Bloomberg che, in diversi scenari, negativo in giallo, attuale rosso e, diciamo, auspicato in nero, vediamo che comunque, nell'ipotesi attuale, nell'ipotesi media in rosso, la linea rossa non torna sopra lo zero. Cioè non torna sopra i livelli pre-guerra, di economia pre-guerra fino al 2028. Quindi, parliamo di un'economia russa che è stata duramente colpita dalla guerra e poi dalle sanzioni e che non si riprenderà a breve. Perché? Perché ci sono sanzioni in particolar modo sulle importazioni. La Russia non può importare, non può comprare dall'Occidente componentistica, per esempio, per le sue fabbriche di autoveicoli: non ci sono microchip e non ci sono airbag. Insomma, infatti, l'industria degli autoveicoli cala del 58% così come segna un calo anche la industria del legno, l'industria tessile. E poi c'è l'inflazione, inflazione che ha colpito duramente l'economia russa per quanto meno delle aspettative iniziali, si parlava davvero di un disastro economico che poi è rientrato almeno in parte, però qua è ancora Pocctat che mostra quanto sono rincarate alcuni beni primari per mandare i bimbi a scuola. Quindi + 18,3% le penne, le matite e i colori; + 13,1% i pantaloni. Insomma, davvero dei beni di prima necessità e poi c'è tutto il tema di cosa succederà nei prossimi mesi, perché sappiamo che l'Europa si appresta a dire addio al petrolio che è il bene più venduto dai russi che frutta più soldi tra dicembre e febbraio e quindi la si vedrà davvero se davvero riusciremo a ridurre le entrate finanziarie della Russia che fino adesso hanno tenuto in piedi la sua economia.























