Il compromesso del Governo sul Decreto Sblocca Cantieri riguarda, soprattutto, il Codice degli appalti del 2016 che, con idee diverse, sia Lega che i 5 Stelle vogliono cambiare con l'obiettivo di accelerare le opere pubbliche e dare un impulso all'economia. Lo scontro si sarebbe risolto con la sospensione per due anni di alcuni punti della normativa esistente nell'attesa di una nuova formulazione delle regole che ha lo scopo - ha annunciato la maggioranza in Parlamento - di liberare da inutile burocrazia le imprese. Non si conoscono al momento altri dettagli sui contenuti, senonché saranno garantiti gli obblighi in materia di sicurezza che pesano sulle aziende e che saranno mantenute le soglie in vigore per i subappalti. Questo era uno dei punti che il Carroccio voleva modificare. Appellandosi alla normativa europea, il partito di Matteo Salvini voleva eliminare il tetto sul subappalto, cioè la possibilità di chi ha vinto una gara di delegare i lavori a un'altra ditta, che, quindi, sarebbe potuto arrivare fino al 100% del valore dell'opera, mentre adesso è fissato al 30%. Per snellire e velocizzare si richiamavano anche le regole comunitarie sul tetto per l'obbligo di affidamenti con gara, fissato nelle direttive a 5,5 milioni di euro. Questi criteri europei risalgono al 2014, cioè a prima che fosse approvato dallo scorso Governo il Codice degli appalti, che, come abbiamo visto, stabilisce un limite ai subappalti e una soglia di un milione di euro per dover bandire un'asta. Al di sotto di questo importo si procede negoziando con più ditte candidate. Criteri più restrittivi rispetto alle linee guida di Bruxelles sono giustificati dal tentativo di contrastare le infiltrazioni mafiose e, in genere, per cercare di mettere un argine alla corruzione.