Sono diverse le sperimentazioni e i progetti che ci sono stati nei diversi paesi d'Europa in tema di settimana lavorativa corta. Ma noi partiamo dal nostro paese e vediamo quante ore si lavorano in media a settimana. Allora secondo gli ultimi dati ISTAT parliamo di 39 ore settimanali. Un dato che però ovviamente va raffrontato a quello del resto d'Europa. Allora abbiamo preso alcuni paesi per vedere che l'Italia sembra essere tra quelli in cui si lavora di più, addirittura più della Germania. Ma è davvero così? Cioè i lavoratori italiani lavorano di più di quelli tedeschi? Allora bisogna considerare due cose. La prima è che i contratti part-time in Germania sono di più di quelli che ci sono in Italia. La percentuale appunto sfiora il 30% e questo è un dato che sicuramente conta su quello che abbiamo appena visto. E poi un altro dato: cioè quello della produttività dei lavoratori. Ebbene questa produttività è come vedete più alta in Germania rispetto a quella che c'è in Italia. Ma parlavamo appunto di quelle che sono le sperimentazioni che ci sono state in altri paesi. Allora partiamo da quella che è stata sostanzialmente l'apripista cioè l'Islanda. Ovviamente se non teniamo conto della Francia in cui la riforma delle 35 ore settimanali era arrivata nel 2002. Oggi ci sono diverse deroghe però diciamo che la Francia è stata a suo modo appunto la prima. L'Islanda invece dal 2015 ha fatto partire delle sperimentazioni appunto che prevedevano una settimana corta per i lavoratori. Queste sperimentazioni sono andate molto bene sia in termini di produttività che di stress ridotto per i lavoratori e allora lo stesso governo appunto islandese consiglia, spinge i contratti collettivi ad abbreviare la settimana lavorativa fino a 36 ore. Poi ci sono dei progetti pilota: ce ne sono nel Regno Unito, ce ne sono in Spagna. Appunto in Spagna lo Stato finanzia questo progetto a determinate imprese che decidono di tagliare la settimana lavorativa per i propri dipendenti. E poi la riforma del lavoro in Belgio che prevede per i dipendenti tra le altre cose anche, per esempio, il diritto alla disconnessione ma prevede che possano scegliere di fare un periodo di prova di sei mesi per vedere se riescono a lavorare 4 giorni su 7 accorpando quelle ore che non lavorano nel quinto giorno appunto in quei quattro giorni. Questo perché? Perché con la pandemia si è vista ancora meglio l'importanza dell'equilibrio tra vita lavorativa e vita privata ma anche l'importanza di tenere in considerazione quello che è lo stress per il lavoratore che si deve spostare ogni giorno per arrivare nel proprio posto di lavoro.























