A Davos l'intelligenza artificiale generativa si prende la scena. Tutti ne parlano, nessuno sa quali effetti potrà effettivamente avere. Ad ammetterlo è lo stesso Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, L'azienda che ha sviluppato ChatGPT. Ma quanto potrebbe andare male l'intelligenza artificiale? Gli esperti del World Economic Forum offrono qualche idea attraverso massicce campagne di disinformazione automatizzata secondo il 56% dei capi economisti del Forum, l'AI ridurrà la fiducia sociale, mentre sul fronte della cybersicurezza, secondo un altro report del WEF, offrirà vantaggi soprattutto ai criminali digitali. Eppure Sam Altman è convinto che i potenziali effetti positivi dell'intelligenza artificiale siano talmente promettenti da dover correre il rischio. Questa tecnologia, dice, andrà controllata e governata passo passo, anche se è giusto che oggi le persone abbiano paura. Ma per fare le intelligenze artificiali servono i microchip per cui l'Europa dipende dall'estero. E su questo da Davos arrivano cattive notizie per l'Italia: il CEO di Intel, Pat Gelsinger, ha confermato che l'investimento italiano annunciato nel 2022 per 4,5 miliardi di euro non è più prioritario. I soldi sono andati, per ora, in Polonia e in Germania.