Le imprese siciliane sono in crisi e gli aiuti non arrivano, parte della colpa, secondo l'Associazione Nazionale Costruttori Edili della Sicilia, è delle Pubbliche Amministrazioni che sono chiuse per ferie. Da quando è iniziato il lockdown e di conseguenza lo smart working, denuncia l'Ance, si è fermato tutto. Tra lavoro da casa e ferie, il comparto è al collasso. Non vengono evase le pratiche per gli aiuti promessi dallo Stato semplicemente perché non vengono lavorate. È diventato impossibile avere rapporti con gli uffici pubblici delle Amministrazioni statali e regionali, dicono da Ance, perché i funzionari o sono in ferie o sono in smart working e non rispondono ai cellulari di ufficio anche per diverse ore al giorno. Di fronte ad un'economia siciliana che va a picco è inaccettabile che la burocrazia vada in vacanza oppure che, lavorando da casa, non risponda neanche al telefono. Le imprese, ad agosto, non vanno in vacanza, cercando di recuperare qualcosa e aspettando, con un disperato bisogno, di ricevere gli aiuti finanziari promossi da Stato e Regione, lo sblocco di una pratica o di un pagamento, è come se qualcuno si girasse dall'altra parte avendo visto che una persona sta annegando. Il Presidente della Regione, Nello Musumeci, nei giorni scorsi si era scagliato contro parte dei dipendenti regionali definiti “i fannulloni”, ma per adesso, almeno secondo Ance, pare sia cambiato ben poco.