La Corte Costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittimo il Jobs Act. Ora, si può essere contro o a favore questo provvedimento entrato in vigore appena tre anni fa. Ma intanto, ancora una volta, si cambiano le regole mentre il gioco è in corso. Magari perché sono scritte male, come in questo caso, oppure perché il governo di turno legittimamente decide così. Cambiano le regole del mercato del lavoro, cambiano le norme sulla cassa integrazione, cambiano le politiche di attrazione delle aziende straniere, cambiano i requisiti per andare in pensione. Quello che non cambia è il risultato: uno stato di permanente incertezza del diritto. Intendiamoci: tutto lecito. Basta sapere che anche questo ha un costo. Se chiedete a un investitore estero cosa lo rende più diffidente nei confronti dell’Italia, con ogni probabilità vi risponderà che è proprio la mancata certezza delle regole. E quando c’è troppa distanza tra le regole burocratiche e quelle che governano l’economia, a rimetterci sono sempre i più deboli. .