Sky TG24 Economia, puntata del 19 giugno 2025

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18 giorni fa

in giro per il mondo. Francamente a me piacerebbe un bilancio dell'Unione Europea che facesse i conti in modo un po' più ambizioso. Quindi ad esempio le grandi. rendite finanziarie, quindi ad esempio le grandi big tech, quindi ad esempio tutte quelle imprese che effettivamente utilizzano il mercato occidentale senza lasciare nel mercato europeo, quasi nulla di quella che pagano le tasse altrove. allora, um Grazie. Biffi, al di là della tassa sui tabacchi e delle questioni di salute, parlando invece della carbon tax, che diciamo adesso arriva anche per i cittadini, ma voi come imprese, um State già affrontando, teme che misure del genere possono avere ripercussioni negative, um sui produttori e sul mercato, un po' come diceva anche parlando però del singolarmente della tassa sui tabacchi anche nevi. Mah io credo poco negli aspetti educativi delle tasse. La tassa per educare. E quindi credo di più in aspetti di pianificazione, quindi quello che non è chiaro, è lo scopo del prelievo fiscale rispetto a un indirizzo delle risorse raccolte. Perché se lo scopo deve essere aiutare gli investimenti per migliorare e dare modo a chi magari non ha possibilità di fare un passaggio tecnologico, di fare questi investimenti, allora può avere un senso prospettico, diventa una chiave di investimento. Ma una tassa senza uno scopo che serve, come dire, a incamerare risorse, Senza un obiettivo chiaro, gravando su imprese e su cittadini, dal mio punto di vista non è una delle scelte più strategiche che possiamo fare. È chiaro, rimango con lei e passiamo alla produttività, ne parlavamo anche nella nostra, um preview, perché è un tema centrale anche per lei, oggi lei si è presentato alla stampa ed è una delle cose, di cui ha parlato maggiormente, dando anche delle soluzioni. Lei ha insistito sulla necessità di aumentare la produttività, tra gli altri, usando anche l'intelligenza artificiale. Ma a che punto siamo e comunque, cosa serve per aumentare la produttività nel nostro paese. Oggi abbiamo una situazione apparentemente. perché se guardiamo le statistiche l'Italia è penultima nei Europa 27 per digitalizzazione, e solo otto imprese su 100 hanno adottato lo scorso anno, in modo strutturale e strategico, l'integrazione dell'intelligenza artificiale generativa all'agenti che hai per i processi di di automazione. Questo però è una grande opportunità. È una grande opportunità perché tutto il lavoro che è stato fatto negli ultimi anni con Industry 4.0 è un lavoro preparatorio, che rende le aziende abili a utilizzare i dati, cosa che non stanno ancora facendo, per rapidamente recuperare la produttività che manca. Il dato dell'anno scorso è che la produttività di quei pochi, otto su 100 che hanno introdotto l'intelligenza artificiale in modo strutturato e stabile, è di 2.4. volte superiore rispetto agli altri competitor. E' vero che erano già aziende diciamo in grado di, però hanno comunque migliorato e questo è l'altro grande vantaggio. Le centinaia di 1000000000 investite in questa nuova tecnologia sono state democratizzate. Quindi non bisogna aver fatto questo investimento, non bisogna essere un grande player internazionale. Anche la piccola azienda, che è più flessibile e quindi può adattare più velocemente l'organizzazione, può fare questo salto e quindi recuperare. Se vogliamo saltando un gradino su cui siamo rimasti indietro con l'evoluzione tecnologica, e quindi portare un grande recupero di produttività in tempi molto brevi, con velocità, per il nostro tessuto. Non è troppo tardi. Anzi è il momento è il momento in cui bisogna l'onda. Sono in molti a dire che sarà come si usa l'intelligenza artificiale che farà la differenza, essersela inventata e averla portata avanti sicuramente porta dei vantaggi, ma ha anche avuto degli enormi costi che forse in Europa non saremmo stati in grado, Di affrontare Serracchiani, um sul fronte politico come incentivare secondo lei concretamente questo tipo di innovazione digitale nelle imprese? Non mi dica 5.0, perché non ci siamo riusciti, diciamo. No, questo è un gran peccato però perché come veniva ricordato dal Presidente Bif a cui tra l'altro faccio anche gli auguri di buon lavoro e le congratulazioni per l'elezione, è chiaro che il sistema precedente ha funzionato perché c'erano regole certe, c'erano scelte di filiere che sono state considerate delle filiere strategiche e c'erano le risorse, risorse che forse per la prima volta non sono state date a pioggia, ma sono andate in un modo mirato. Quindi se chiede a me il legislatore cosa serve innanzitutto credo che servano delle regole chiare. Servono ovviamente anche delle procedure semplificate. Serve la possibilità di accesso al credito anche per consentire a queste imprese di poter fare quegli investimenti, perché non è detto che abbiano la liquidità sufficiente. Serve. un pubblico che accompagni queste iniziative anche con delle risorse. Mi permetto di dire che non sempre servono solo le risorse. Le risorse devono essere indirizzate, quindi il pubblico potrebbe fare questa attività e il privato, diciamo le imprese potrebbero indirizzare le politiche industriali. Ecco se riuscissimo a fare a coordinarci in questo modo sono scelte che vanno fatte guardando anche all'Europa, non possiamo fare scelte di filiere che non sono ad esempio quelle indicate dall'Europa o che sono quelle su cui si può fare un investimento serio. L'automotive purtroppo ci ha insegnato che non possiamo pensare che passiamo all'elettrico se non abbiamo a 360 gradi una filiera che non soltanto fa macchine elettriche, magari da un'altra parte, ma che si possa fare anche le batterie, possa stoccare le batterie, possa riciclare le batterie, possa avere un investimento. che anche modifica e riconverte dal punto di vista industriale le aziende che erano abituate al motore termico. Levi la transizione digitale è diciamo una necessità, lo lo diciamo spesso, però poi alla fine rimaniamo sempre lì. um Industria 5.0, ne conosciamo i motivi, non ha sicuramente um pescato quanto avrebbe voluto. L'Italia secondo lei cosa può fare per andare incontro a questa che è un'esigenza? Mah certamente um bisogna semplificare, bisogna accompagnare le imprese verso il nuovo, um le nuove frontiere, queste um il Presidente anche a a a proposito anch'io mi associo a ai complimenti, le congratulazioni, um per le elezioni, um ci diceva delle performance delle imprese, in termini di produttività che implementano l'intelligenza artificiale nei processi produttivi, ecco. um. dobbiamo rapidamente fare in modo che ci sia un sostegno anche pubblico, ma certamente il sostegno pubblico non fa mai la differenza. Noi dobbiamo fare in modo che ci sia per le imprese un ambiente più accogliente a chi vuole fare investimenti, a chi vuole cercare di costruire le condizioni per fare rimanere gli utili aziendali anche all'interno dell'azienda stessa, reinvestirli e patrimonializzare le aziende in questo modo. Su questo nell'ultima finanziaria abbiamo fatto anche un piccolo passo in avanti. Penso che dovremmo continuare in questa logica. Certamente le procedure burocratiche che spesso ci derivano anche da vincoli europei sono troppo farraginose per assicurare alle imprese tempi certi, risorse certe in tempi certi e quindi dovremmo migliorare da questo punto di vista. Ci sta lavorando il Ministro Urso e sono sicuro che si arriveranno a delle modifiche che andranno in questa direzione. Ministro Urso che fra l'altro dovremmo avere il nostro ospite la prossima settimana e sicuramente gli chiederemo anche di questo. Altro tema caldo e legato alla produttività che lei stesso ha. di cui lei stesso ha parlato questa mattina è il costo dell'energia, nodo cruciale per le imprese italiane che lamentano costi energetici non competitivi, soprattutto l'industria fatica in questo modo a stare al passo con competitor che invece pagano l'energia molto meno. Andiamo a vedere alcuni dati lo Skywalk con Lorenzo Borga. Sì, buonasera Andrea, le cose potrebbero andare persino peggio nel corso delle prossime settimane e sappiamo le tensioni um in Medio Oriente stanno facendo rialzare il prezzo dell'energia, Medio Oriente è un forte produttore, di petrolio e anche di gas e a preoccupare con lo stretto la- con lo stretto di Hormuz che passa, um nelle vicino alle coste dell'Iran che Teheran potrebbe appunto bloccare da lì um, Attraversa il 30 percento del petrolio a livello globale, il 20 percento di gas liquefatto, anche quello che arriva, in Italia dal Qatar e quindi le bollette potrebbero essere ancora più pesanti, lo ha detto il commissario europeo Dombrovskis, e già le cose non vanno bene per le imprese italiane, qua andiamo a vedere. il prezzo medio pagato dalle imprese, tasse comprese che poi vedremo hanno un impatto notevole per l'elettricità. Siamo secondi in tutta Europa sopra la Germania, sopra la Francia, sopra la Spagna e sopra tutti gli altri, tranne la Danimarca. Dicevamo delle tasse perché sappiamo le nostre bollette sono Per un terzo composte da oneri di sistema e IVA e altre tasse, il 27 percento appunto per quanto riguarda l'Italia, anche qua siamo alla in seconda posizione. In questo caso dopo la um Polonia, um come si può migliorare la situazione se dice, facendo più rinnovabili e in effetti nell'ultimo mese nel nostro paese siamo arrivati a 164 percento, Di generazione rinnovabile per via anche di condizioni meteorologiche favorevoli, ma quel 36 percento di fonti fossili che sono soprattutto gas, continuano a determinare per come oggi è costruito il mercato elettrico, per buona parte dei dei giorni il prezzo dell'energia, quindi spingendolo verso l'alto il gas costa più chiaramente del sole e del vento. Arera stessa ha detto, Autorità di regolazione, serve cambiare quel meccanismo, hanno cambiato idea i tecnici, in passato avevano sconsigliato di farlo, si dice il nucleare può essere la soluzione, ma secondo lo stesso governo, tra 10 anni il nucleare peserà solo l'uno percento della generazione di elettricità, sappiamo è una tecnologia che, richiede molti anni per essere introdotta, 2050 potremmo essere all'undici percento, ma nel frattempo l'industria italiana rischia davvero di essere fuori mercato. Grazie a Lorenzo Borga. allora Presidente, um lei ha detto chiaramente questa mattina i costi dell'energia non sono più sostenibili, ma non è che abbia lasciato grandissime, Speranze. Le chiedo quindi quali misure proponete come asso lombarda per invertire questa int- questa tendenza. Il nucleare abbiamo visto è sicuramente un'idea, ma è un'idea di lungo periodo. Abbiamo due azioni che dobbiamo portare avanti con urgenza che sono una di breve periodo per far fronte all'emergenza e una di di medio lungo da un punto di vista di investimenti. Il tema cardine è il disaccoppiamento del prezzo dell'energia elettrica e rinnovabile dal gas. Magari non è chiaro a tutti quelli che ci ascoltano, ma contrariamente ai normali beni di consumo dove in funzione del costo di produzione viene messo un margine di ricavo e si determina il prezzo per le fonti rinnovabili e'energia elettrica c'è una quota di proporzione. le collega all'andamento del prezzo del gas, senza considerare quelli che sono i reali costi di produzione. Questo è uno degli elementi che incide maggiormente perché come abbiamo Vorrebbe essere un incentivo a mettere le rinnovabili per renderle molto vantaggiose, diciamo spiego Torniamo al discorso di prima che non si fa educazione con le leggi, ma bisogna seguire quello che poi diventa distorsivo, come vediamo. Già disaccoppiando, che si può fare domani perché è una norma il disaccoppiamento, andando a promuovere la crescita delle rinnovabili che già abbiamo visto nel grafico sono ampiamente diffuse, ci sarebbe un abbattimento importante di quelli che sono i costi domani, che sono alti per convenzione. e non per reale costo di produzione. Quindi questa è una misura a breve. Misure a lungo che però devono partire oggi sono ad esempio il nucleare, altre fonti legate all'idrogeno, legato al gas verde, che richiedono però degli investimenti più diciamo di lungo periodo, necessari però oggi, perché se li vogliamo avere tra 10 anni la partenza deve essere oggi assolutamente. Tra l'altro ricordo per quanto riguarda il nucleare che questi sono dati sacrosanti. il 2000:50 l'undici per cento, alla luce di quello che sappiamo adesso di questa tecnologia e dell'accelerazione che questa tecnologia a livello, diciamo di difficoltà e produttività um ci è dato di sapere. Ci sono i salti tecnologici, nel senso che potrebbe tranquillamente capitare qualcosa, che in questo momento nemmeno sappiamo e renderla molto più veloce. Ne ri- rimane il fatto che però il problema adesso nel breve è il disaccoppiamento. Ne parliamo anche in questa trasmissione da anni. E da anni ci chiediamo come mai non si riesca a farlo um non penso che sia un problema del singolo governo italiano, ma anche noi, diciamo possiamo aiutare in questo verso, prego. Ma noi stiamo lavorando in Europa, il problema del disaccoppiamento, è un tema europeo, perché se ci fosse disaccoppiamento, um nel nostro paese e non negli altri paesi europei, si verrebbero a creare, um delle um de- degli squilibri di mercato, um e e e quindi addirittura ne beneficerebbero altri paesi invece che che l'Italia, quindi, è cioè è un tema molto tecnico, molto complesso. Ne abbiamo parlato molte volte anche con i vertici di Confindustria. Si sta lavorando alacremente in Europa. Io spero che si riesca nel breve tempo di avere una normativa europea che ci possa consentire appunto di andare in questa direzione. Nel frattempo stiamo um facendo quello che doveva essere fatto molti anni fa, purtroppo non è stato fatto, cioè la diversificazione delle fonti di produzione dell'energia elettrica. Però se um affrontiamo il discorso come se fosse una un periodo normale sbagliamo. Qui il tema dell'energia è che purtroppo l'instabilità a livello. internazionale, le guerre, non solo la guerra in Ucraina e in Medio Oriente, adesso ancora peggio quella con l'Iran producono delle speculazioni anche nel mercato, soprattutto dei prodotti energetici che ci va a stravolgere completamente i prezzi dell'energia. Lo diceva anche nel servizio il collaboratore Lorenzo che ci ha fatto ci ha evidenziato che anche nel prossimo futuro ci possono essere delle fluttuazioni enormi. Il prezzo dell'energia oggi varia dal 20-30% nel giro di pochi giorni. E' una situazione oggettivamente sulla quale è anche difficile intervenire, perché se noi domani mattina mettessimo anche 1000000000 che non abbiamo su un provvedimento e ci sarebbe probabilmente anche un azzeramento di quel provvedimento a causa dell'aumento del prezzo dell'energia magari del 20%. Quindi è oggettivamente una una situazione molto difficile. Nel frattempo abbiamo fatto un provvedimento. da poco il decreto che ha messo altri 3,5 1000000000 abbiamo fatto col Ministro Pichetto un provvedimento che si chiama Energy Release che serve per i produttori energivori e quindi che consumano molta energia. Però oggettivamente noi abbiamo un dato del costo dell' che è da sempre più alto d'Europa perché appunto abbiamo fatto delle scelte sbagliate che oggi paghiamo particolarmente il nostro mix energetico è sicuramente altri. Registro che i sussidi di di cui lei ha parlato e che abbiamo utilizzato in alcuni periodi del nel nostro paese anche poco tempo fa, A chi non piacciono le tasse non dovrebbero piacere nemmeno i sussidi perché sono l'altra faccia della stessa medaglia, diciamo, parlo al pubblico liberale che eventualmente ci dovesse seguire. um, Biffi vedevo che sul punto diciamo lei parlava un po' tra sé e sé, ma avrebbe cose da dire. È la so-, cioè nel senso possiamo trovare una soluzione nel breve? No, ma ha confermato nell'analisi che c'è questa fluttuazione del gas e del petrolio, non delle fonti rinnovabili, per cui se noi incentiviamo la crescita oggi sono quota 20% al 50% sul mix energetico, quindi non tamponiamo con dei sussidi degli abbattimenti collegati al costo che fluttua terzo, ma negli investimenti che facciamo sul nostro territorio disaccoppiando per appunto ci togliamo da questa fluttuazione che tema geopolitico. Cosa rema contro questo disaccoppiamento? Non lo so. La domanda va fatta a chi fa le norme dal mio punto. di vista sarebbe una soluzione semplice ed evidente. Però non è così semplice se non è ancora stato fatto, ma va chiesto a chi legisla. La questione europea dobbiamo arrivare. Ma se posso. Prego. intervenire. Su quel costo sicuramente il tema del disaccoppiamento lo abbiamo non solo molto presente, ma è il punto uno della proposta fatta dal Partito Democratico di 10 punti che riguardano l'abbattimento del costo dell'energia, perché esattamente per i motivi che venivano dette dal Presidente Biffi. Sappiamo benissimo che il problema è il fatto che la fluttuazione dovuta anche al contesto geopolitico del gas, ha determinato questi queste punte che hanno ulteriormente aggravato un costo che era già grave molto tempo fa. Però vorrei ricordare che la Presidente del Consiglio, in un ormai famoso video fatto quando ancora era all'opposizione, era candidata e diceva che avrebbe risolto tutti i problemi del paese, ricordava che la prima cosa che avrebbe fatto nel primo Consiglio dei Ministri e ce ne sono state decine, era quello dell'abolizione delle accise. Ricorderete che era addirittura davanti a un benzinaio con il quale appunto, raccontava il fatto che il costo del carburante fosse determinato dalle accise. allora, sulle tasse relative ai costi energetici, siamo intervenuti, si è pensato anche soltanto di fare qualcosa? Assolutamente no. La narrazione è ferma a quel video sulle tasse legate al costo dell'energia non è stato fatto. nulla, ma anche sul disaccoppiamento, perché non si può essere, diciamo così avere la botte piena e la moglie ubriaca, perché non si può da una parte dire aumentiamo la quota che nel mix energetico viene data alle rinnovabili, che significa fare sicuramente investimenti che peraltro le nostre imprese hanno già fatto anche molto più di tante altre imprese anche nel contesto europeo e però dire che possiamo tranquillamente rinunciare. la transizione ecologica, cioè rinunciare a quel percorso faticoso di grande sacrificio, che comunque abbiamo iniziato proprio per arrivare quanto meno a quello che oggi è quel 20%, ma che auspicabilmente deve diventare molto di più, perché il nostro Paese è in grado di fare un enorme investimento sulle fonti rinnovabili, lo sta già facendo, lo ha anche culturalmente in qualche modo accettato. Ma se oggi invece si racconta a tutti che dobbiamo tornare indietro perché costa troppo, beh allora mettiamoci d'accordo. costa troppo e dobbiamo tornare indietro non riempiamoci la bocca dicendo che il costo dell'energia è troppo le nostre imprese non ce la fanno prima o poi faremo qualcosa. Quel qualcosa si può fare già oggi. Lo stiamo già facendo da anni. Tornare indietro sarebbe sbagliato. Certo alcune scelte si possono graduare diversamente, lo si può fare insieme all'Europa, ma bisogna anche lì mettersi d'accordo. Non è che si può andare in Europa e votare sempre il contrario di quello che l'Europa vuole fare perché la credibilità rimane ferma a 0, ma volete tornare indietro, come dice Serracchiani. Ma no, guardi, um il disaccoppiamento del del- del- del mercato dell'energia elettrica, lo proponiamo anche noi da anni. Mi ricordo che quando eravamo al governo insieme con Mario Draghi si parlava di del disaccoppiamento e Mario Draghi, che loro ogni tanto um assumono come grande, um diciamo così. che ha fatto la differenza come grande riferimento la pandemia siamo riusciti. Eravate al governo insieme non litigate come grande riferimento per quanto riguarda il ruolo dell'Italia nell'Europa, eccetera disse chiaramente, come stiamo dicendo anche oggi, che era un tema europeo, quello del disaccoppiamento e quindi Stiamo lavorando in Europa, finalmente oggi, cioè qualche qualche giorno fa c'è stato un documento, per esempio fatto dal PPE, in cui finalmente tutto il PPE dice bisogna fare il disaccoppiamento. Quindi si sta andando in questa direzione, ma certamente ci sono tempi europei. Nel frattempo però non confondiamo le idee ai nostri ascoltatori. Il problema dell'energia e anche guardi anche la questione delle accise è un tema che si affronta nel momento in cui c'è stabilità, perché se io riduco le accise e poi il giorno dopo quella riduzione mi viene non solo mangiata, ma addirittura dall'aumento dell'energia a causa di quello che succede nel mondo è chiaro che non buttiamo via soldi Bruciamo soldi. Quindi è prudente prudente a essere attenti solo per ricordare che la Presidente del Consiglio ne parlava all'indomani di una pandemia Interrompo interrompo su questo punto un po' perché vedo già il collega del Sole 24 Ore Maximilian Cellino pronto G do la parola a brevissimo, ma, um Per ovviare ai problemi dei mercati esterni che possono in qualche modo, penso a quanto è successo in Medio Oriente, la guerra in Ucraina o altro, um impattare sui costi dell'energia, bisogna rendersi un pochettino più, diciamo um in in in maggiore sicurezza energetica, cioè prodursela da sé e sicuramente alcune di queste fonti rinnovabili, ma anche il nucleare, sono fonti che um gestiremmo da soli, così ho dato una una botta al cerchio. E una alla botte. La seconda cosa, e qui prendo la parola io al posto di um del Presidente Biffi, fate presto, nel senso che poi man mano aziende e e persone, che pagano le bollette, diciamo alla lunga, anche se ovviamente non non abbiamo dubbi sul fatto che la politica europea, italiana ed europea ci stia lavorando, um bisognerebbe rit- trovare una una soluzione diciamo al meglio nel medio periodo, perché nel lungo, come dice Keynes, siamo tutti morti. Maximilian Cellino, Sole 24 Ore. Buonasera Il Sole 24 Ore, um oggi Wall Street è chiusa molte banche centrali all'opera, um ma il mercato ha soltanto um occhi e orecchie per quello per le notizie, ahimè non buone che arrivano dal Medio Oriente, insomma c'è molto timore sul mercato e questo si vede una forte, una decisa diciamo avversione al rischio sulle borse, vedete qui al mio fianco, Milano ha chiuso r- in ribasso dell'uno 0,21 percento, più o meno in linea con il resto, um Dell'Europa, ricordo ancora una volta, Wall Street oggi è chiusa e questa settimana, la terza set- terza, seduta consecutiva di ribasso questa settimana, a meno di 11 forte recupero di domani potrebbe essere, pensate la peggiore, um rispetto a quelle di dopo. quelle dei primi dei primi giorni di aprile, quando c'è liberation Day con i dazi, insomma, quindi una forte avversione al rischio, um e il contraltare lo vediamo nel rialzo, parlavate prima dei prezzi del petrolio, comunque l'energia, qui abbiamo il Brent chiaramente, um A 78 $ il barile, in rialzo ancora il due30 percento rispetto a ieri, e anche rispetto ai livelli di inizio anno è ai massimi da quattro mesi perché a gennaio febbraio era ancora un più alto, però è chiaro che, Questo è un riflesso di quello che sta succedendo um in conflitto tra um Israele e e e Iran ed è qualcosa che pesa anche anche sui listini. Ancora una volta l'avversione al rischio la vediamo un po' sui titoli di Stato, e sui nostri titoli di Stato, perché il BTP salgono non soltanto rendimenti, ma sale anche lo spread, a più o -102 punti base, sopra i 100 punti base. um Chiudo, se ho un attimo di tempo per ricordare anche a Piazza Affari, um qui non c'è il la il l'andamento di ENI, che è uno dei titoli positivi perché il petrolio, ENI e Saipem salgono con il petrolio, ma um questo non serve a bilanciare le perdite, che soffre e che soffrono alcuni titoli del comparto, um bancario. Io qui vi segnalo Unicredit Banco BPM perché oggi è arrivata il via libera dalla dall'Unione Europea. Che um per per andare avanti sull'operazione, um sull'ope- sull'operazione di di di di di di di acquisto, lanciata da su Banco BPM ha alcune condizioni come la cessione di alcune filiali. E del Sole 24 ore per oggi è tutto a voi la linea. Grazie a Maximilian Cellini, in effetti prima dimenticavamo, ovviamente ci sono anche grandi aziende italiane che con questi prezzi dell'energia c'hanno guadagnato e ci guadagnano eh, nel senso non non dimentichiamocelo. um Parliamo adesso però di quanto sta avvenendo um tra noi e gli Stati Uniti, anzi tra gli Stati Uniti e il resto del mondo, parlo del fronte caldo, dei dazi che sta mettendo in difficoltà l'export. um Export che è un una fetta importante dell'imprenditorialità, um di Asso lombarda um d- da imprenditore, ma da presidente degli imprenditori della delle varie province senza elencarlo tutte che, che voi accorpate. Quanto è realmente grave l'impatto? Il dato di esportazione verso gli Stati Uniti non solo dei nostri associati, ma di tutte le aziende afferenti ai nostri territori è di 13,7000000000 l'anno. Quindi è evidente che l'impatto è un impatto significativo. Quello che noi stiamo cercando di fare come associazione, Dato che abbiamo la fortuna di avere tutte le principali multinazionali, anche americane tra i nostri associati, e mettere in campo un po' di diplomazia economica, perché loro sono le prime anche che su una filiera strategica hanno interesse ad avere una relazione virtuosa vincente per entrambe le parti, quindi quello che Cerchiamo di fare è da un lato ci pensa Confindustria, ci pensa il governo d'intesa con l'Europa a negoziare, con gli Stati Uniti. Noi nel nostro piccolo cerchiamo di portarci a casa degli alleati oltreoceano, che perorino la nostra causa per facilitare anche sul fronte americano con degli attori economici rilevanti, un'incentivazione a trovare una soluzione che vada bene um per noi e per loro. Nevi ormai Trump lo abbiamo visto in azione da da qualche mese, con tutti i pro e tutti contro di quanto abbiamo visto. Lei che idea si è fatto, riusciamo a trovare un accordo? Mah io penso di sì ma non perché sono ottimista su, sulle persone, ma perché penso che sia un interesse di tutti, sia degli Stati Uniti sia dell'Europa. Le guerre commerciali, forse questo Trump, lo avrà capito dopo quello che è successo negli ultimi mesi, negli Stati Uniti. ecco Voi state giustamente facendo vedere quando, um ha annunciato insomma la la la um la la l'avvio dei dei dazi che era stato diciamo. il grande tema della campagna elettorale. Ebbene, a seguito di quegli annunci c'è stato un crollo della borsa americana, c'è stata una devastante um difficoltà che hanno incontrato le imprese americane, tant'è vero che c'è stato anche, non dimentichiamolo, il grande scontro con Elon Musk che è stato paradigmatico della questione e delle difficoltà che si sono trovati ad affrontare. Io penso che questo abbia fatto diciamo aprire gli occhi a Trump rispetto alla difficoltà di operare attraverso i dazi. Se uno vuole favorire le proprie imprese deve fare in modo che le proprie imprese magari producano di più, esportino di più, ma non attraverso i dazi e quindi Sefcovic, il commissario europeo al commercio sta lavorando con l'omologo statunitense e speriamo che questa azione diplomatica che l'Italia ha spinto molto, um possa portare a un risultato soddisfacente, comunque migliore di quello che si era annunciato all'inizio. Serracchiani, anche alla luce di quanto appena detto Nevi, rimane il fatto che Bruxelles, diciamo ha ancora qualche difficoltà, in questa trattativa ce l'ha, quantomeno non si mostra sempre compatta, abbiamo visto qualche fuga in avanti. Come dovrebbe muoversi? Ah oddio, con uno che ti cambia idea mattina pomeriggio e sera penso che sia faticoso per tutti onestamente. Credo che la strategia di Asso lombarda sia l'unica strategia possibile, per quanto riguarda l'Italia. Eh sì perché anche perché francamente la trattativa, quella imprenditoriale diretta, mi sembra forse l'unica che può far riflettere anche il Presidente Trump, magari con la voce degli imprenditori americani. um Ovviamente um l'Italia non può fare da sola, l'Italia deve muoversi nel contesto europeo, un'Europa che deve essere coesa ed unita, e onestamente l'idea di avere già a um diciamo in partenza dei dazi del 10 percento non mi convince, spero quindi che la trattativa sia una tratta. più fruttuosa. Va detto però che i danni sono già stati fatti, perché l'incertezza che c'è nei mercati, il fatto che quindi siano fermi tutti gli investimenti perché i nostri imprenditori non sanno quello che devono fare, non sanno a quale mercato rivolgersi e quello che succederà domani. Il fatto poi tra l'altro che Trump potrebbe nuovamente cambiare linea se non altro alla luce di quella che può essere l'iniziativa che metterà in campo, forse addirittura di guerra nei confronti dell'Iran. Insomma, mi pare che le variabili siano tante e siano tutte impazzite. Grazie a Debora Serracchiani, grazie a Raffaele Nevi, grazie al presidente Alvis e Biffi, ci uniamo anche noi, a agli auguri per questo suo mandato. Linea adesso al telegiornale, l'appuntamento con Sky TG 24 è domani alle 17:15, se preferite, siamo in replica tutte le sere alle 22:15. Se volete decidere voi quando ascoltarci, siamo in podcast su tutte le principali piattaforme appena finita la diretta, quindi dalle 18 in poi. .

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