Mettere soldi da parte è diventato più difficile. La maggior parte delle famiglie italiane spende tutto lo stipendio e crede che le proprie condizioni economiche siano peggiorate. Solo il 41% riesce a conservare un gruzzoletto, ci dice l'Acri, l'Associazione delle Casse di Risparmio. E se nel 2025 c'è stata un'inversione di tendenza per il prossimo anno ci si aspetta un ulteriore peggioramento. Meno risparmi vuol dire anche meno investimenti e quindi un'economia poco dinamica. L'esatto contrario di ciò che ci serve, osserva il Governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta nel suo intervento alla Giornata mondiale del risparmio. Bisogna innalzare il ritmo di crescita, dice Panetta, che ricorda il ruolo cruciale delle banche. "Il sistema bancario italiano è nell'insieme solido, ben patrimonializzato e oggi tra i più redditizi d'Europa". Né il Governatore, né il Presidente dell'Associazione bancaria Antonio Patuelli entrano nel merito della manovra presentata dal governo, con la quale si chiedono oltre 4 miliardi nel 2026, agli istituti di credito e alle compagnie assicurative fra aumenti di tasse e contributi fiscali. Non entra nell'argomento neanche il Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che intanto lancia un messaggio, le banche, dice, raccolgono gran parte dei risparmi e sono nelle condizioni migliori per sostenere l'economia. Conclude Giorgetti: "Si fa fatica però a comprendere come l'andamento del credito rimanga debole, soprattutto nella componente a lungo termine che dovrebbe sostenere l'attività di investimento, e sia ancora in diminuzione verso le imprese più piccole".























