"Le faccio vedere anche un'altra cosa, abbiamo pochi minuti ancora Antonio però questo è un punto dirimente, ripreso da Borsa Italiana, allora, questo è un articolo di Radiocor che riprende anch'esso il Financial Times e che dice, questa cosa è allucinante, gli emissari di alcuni Stati americani Ohio, Michigan e altri, Georgia per esempio, vengono a caccia di aziende in Europa, per dire loro: vi diamo le sovvenzioni, però voi dovete venire a produrre negli Stati Uniti. E uno che magari si trova in crisi è molto difficile dire no ad una proposta eventualmente allettante. Questo per unire i puntini, che cosa potrebbe comportare?". "Questo è un pungolo in più perché stanno accelerando ancora di più gli statunitensi. Arrivano gli spread degli Stati per tentare le aziende Europee a delocalizzare, dicendo: ok, ci sono gli incentivi di Inflation Reduction Act, più gli incentivi che i singoli Stati concedono, sono dei veri e propri paradisi fiscali in alcuni casi, se non si interviene velocemente la delocalizzazione diventa veloce, si perdono posti di lavoro e produzione, quindi diciamo un doppio stimolo che sta mettendo insieme cane e gatto, quello che storicamente sono state un po' dei nemici, abbiamo visto, ahimè, in Prima e Seconda Guerra Mondiale, Germania e Francia. Il nome di questa difesa, da questo attacco molto forte, diciamo che da questa sfida, questo attacco molto forte ne può venire qualcosa di positivo, un secondo piano di stimolo con un interesse congiunto, Germania e Francia e la necessità di farlo presto perché, in pochissimo tempo, che le aziende possano andare a delocalizzare. Qualcosa si sta già vedendo nel settore dell'auto tedesca".