E' vero, il 2024 è stato un anno terribile per tutto il mercato delle automobili, ma Stellantis ha subito una crisi peggiore di quasi tutti gli altri produttori, che adesso emerge con chiarezza dal bilancio consuntivo dello scorso anno. Tutti i segni meno dai ricavi scesi sotto i 157 miliardi a causa del calo del 12% delle vetture consegnate ai profitti crollati del 70% rispetto all'anno precedente e ridottisi a cinque miliardi e mezzo. Di conseguenza il dividendo per gli azionisti in primis per la Exor della famiglia Agnelli scenderà drasticamente. Risultati non sorprendenti già a settembre il gruppo nato quattro anni fa dall'unione tra Fiat Chrysler e la francese Peugeot aveva lanciato l'allarme e un paio di mesi più tardi l'Amministratore Delegato Carlos Tavares aveva rassegnato le dimissioni con più di un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato. Scelto anche perché famoso tagliatore di costi, il manager portoghese si è concentrato solo sui risparmi è la critica che in estrema sintesi gli viene mossa da molti analisti, rinunciando a lanciare nuovi prodotti anche sul mercato americano, dove il gruppo può vantare marchi molto popolari come Jeep e Dodge. Un immobilismo che il comitato esecutivo ad interim guidato dal Presidente John Elkann, sta provando a rompere, annunciando per quest'anno "Il varo di 10 nuovi modelli e il ritorno a una crescita profittevole", si legge nel comunicato. La ricerca del successore di Tavares richiederà ancora qualche mese meglio tracciargli già la rotta. .























