Tutti segnali di disgelo. La primissima fase post Tavares di Stellantis sta segnando un tentativo di svolta nei rapporti con Governo, Parlamento, istituzioni di categoria. Il tavolo al Ministero delle Imprese per allontanare i fantasmi sugli stabilimenti italiani, accolto con una tiepida apertura dei sindacati che chiedono piani più strutturali. Il presidente John Elkann che annuncia il suo intervento in audizione alla Camera ponendo fine a una lunga polemica per il suo iniziale reiterato rifiuto. Il rientro nella CEA l'Associazione Europea dei costruttori a partire dal primo gennaio, dopo 3 anni dall'uscita voluta proprio dal manager portoghese in aperto dissenso con le posizioni sulla transizione verde. Proprio dalla CEA arrivano però ulteriori segnali di gelo sul mercato auto. A novembre le vendite sono calate del 2% fermandosi poco sopra il milione di unità in Europa, con Francia e Italia in particolare affanno e l'elettrico ancora in contrazione, -9,5% di immatricolazioni, la fetta di mercato scende al 15% e nell'anno che sta per arrivare scatteranno le miliardarie multe per le case che non raggiungono gli stringenti obiettivi di riduzione di emissioni inquinanti ossia praticamente tutte. Per affrontare la crisi la Commissione europea annuncia un dialogo strategico sul futuro dell'industria automobilistica in Europa, sarà lanciato ufficialmente a Gennaio, fa sapere la presidente Von der Leyen, per garantire, si legge in una nota, "Il futuro delle automobili resti saldamente radicato in Europa", in che modo è la grande partita che si apre con il nuovo anno.