Novità al distributore: il diesel costa un po' di più e la benzina leggermente meno. È infatti è entrata in vigore la revisione delle tasse sui carburanti, per cui per il gasolio ora si pagano 1,5 centesimi al litro in più, mentre la stessa cifra la risparmia chi ha un'auto a benzina. Poiché c'è anche l'IVA, l'imposta sui consumi, la differenza di prezzo diventa di 1,83 centesimi, in aumento per il diesel, in discesa per la benzina. Molti forse neanche si accorgeranno del cambiamento, visto che i prezzi alla pompa variano di continuo, ma si calcola che per un pieno la differenza sarà di circa un euro. E non finisce qui. Si tratta della prima tappa di un allineamento delle cosiddette accise che porterà questi tributi allo stesso livello sui due tipi di combustibile nell'arco di cinque anni. Alla fine, così per il gasolio si pagheranno 5,5 centesimi in più al litro, che invece saranno scontati dalla benzina. Il gasolio finora ha goduto di un peso fiscale più basso, ma inquina di più. Proprio per rispettare gli impegni presi col PNRR, le regole europee, che ci dicono di ridurre i sussidi che danneggiano l'ambiente, il governo ha deciso di equiparare le tasse. Un'operazione che promette di far incassare allo Stato circa un miliardo in più alla fine dei cinque anni, perché in Italia i consumi di gasolio sono superiori a quelli della benzina: oltre il doppio nel 2024. Le maggiori entrate fiscali per il diesel, dunque, non saranno pareggiate dalla diminuzione di quelle sul carburante meno acquistato dagli automobilisti. Una quota del guadagno sarà utilizzata per rafforzare i trasporti pubblici locali e il contratto di lavoro di chi è impiegato in questo settore. Insomma, esclusi gli agricoltori che continueranno a godere del bonus sul gasolio per i trattori, qualcuno ci perderà e qualcuno ci guadagnerà, ma nel complesso si pagheranno più balzelli per spostarsi in macchina.