Piccolo e bello, è uno stabilimento compatto, è più efficace, è più efficiente anche per contenere i costi dell'energia in questa fase storica. Può sembrare un paradosso, ha detto qui a Mirafiori, ma l'amministratore delegato del gruppo Stellantis, Carlos Tavares, forse non ha scelto a caso lo storico ed enorme stabilimento torinese della FIAT per tracciare il futuro di tutti gli stabilimenti del gruppo. Due le direttrici: accelerare sulla riduzione dei costi, anche per contrastare la concorrenza cinese, e vista la carenza di materie prime, aumentare il riciclo. Va in questa direzione il piano di rilancio di Mirafiori stipulato con le istituzioni locali e illustrato in una conferenza stampa nei padiglioni di quello che fu una fabbrica enorme da decine di migliaia di lavoratori. Diventerà l'hub di economia circolare dell'intero gruppo, col riciclo e smaltimento delle batterie elettriche e, dal 2024 polo di costruzione delle nuove trasmissioni con le due linee da complessivi 600 mila pezzi l'anno. "Per la città è sicuramente molto promettente il fatto che il gruppo abbia deciso di mettere qua l'hub sull'economia circolare che sappiamo quanto è importante per dare prospettiva davvero alla transizione ecologica". "Diversi mesi fa avevamo avuto un primo incontro, c'eravamo dati un piano di lavoro perché è cambiato l'approccio, il Piemonte e Torino sono convenienti per chi viene a investire". Per Tavares la crisi energetica può aprire nuove. È allo studio un progetto per generare elettricità direttamente all'interno degli stabilimenti produttivi, come potrebbe avvenire a Mirafiori. Decisione entro fine mese. Piccolo e bello, ribadisce il manager portoghese, e magari sempre più autosufficiente.