La cultura non può e non deve camminare da sola. Ne abbiamo parlato qui, al Festival del Libro Possibile a Polignano a mare. Ne parliamo oggi con Marco Tronchetti Provera. Quanto è importante il connubio cultura impresa? Impresa vive di crescita, vive di futuro. Senza cultura, senza che ci sia una società equilibrata, è impossibile che un Paese cresca diciamo, nel mondo globale i Paesi crescano. Quindi la cultura è la base perché la crescita sia solida e continua nel tempo. Che situazione in questo momento per le imprese e per il suo settore? In un momento di passaggio verso un mondo diverso da quello che abbiamo avuto fino a pochi mesi fa. Bisogna affrontarlo, sapendo che è più difficile, ma ci sono le risorse e c'è la volontà della gente di ripartire. Quindi bisogna usare bene le risorse che ci sono. È un mondo in cui bisogna usare l'energia della gente, dando l'opportunità di lavoro a tutti. C'è il timore diffuso tra lavoratori che al termine della cassa integrazione ci potrà essere un'ondata di licenziamenti. Lei è dello stesso parere? Io penso che bisogna avere gli ammortizzatori sociali per entrare in un mondo che cresce meno di quanto non eravamo abituati negli anni scorsi, ci vorrà del tempo perché possa ricominciare a crescere in modo paragonabile al passato e quindi bisogna aiutare tutti. Deve essere qualche cosa che facciamo insieme, dobbiamo uscire tutti da questa situazione con l'utilizzo di tutte le risorse anche per quelli che non hanno il lavoro. Come vede l'Europa in questo momento? Pensa che il Covid l'abbia avvantaggiato o danneggiata? Io vedo un'Europa che è più vicina all'Italia, un'Europa che ha voglia di ripartire e sa che dobbiamo ripartire tutti insieme. È la prima volta negli ultimi decenni che l'Europa mette il suo bilancio, i suoi soldi, a disposizione di tutti, che riconosce che l'Italia ha più bisogno di altri, ma dobbiamo usare questo denaro bene, se no perdiamo credibilità. Chi andava prima tanto in Cina delocalizzava. Oggi non possiamo. È probabile che ritroveremo di più una presenza in Europa o in altri paesi? Sta a noi, sta a quello che faremo. Se ci renderemo competitivi dobbiamo affrontare con serietà, mettendo in tutta la gente il senso di opportunità che in realtà esiste, ma dobbiamo lavorare insieme.