Dazi, tariffe, misure protezionistiche come vogliamo chiamarle, questa è il piatto forte della proposta economica del neo Presidente Trump. Guardato un po', questi sono i dazi proprio sulle merci europee, per renderle più costose, per avvantaggiare l'industria domestica, far aprire più fabbriche all'interno degli stessi Stati Uniti per recuperare posti di lavoro, guardate il balzo che compirebbero se alle parole, Trump, dovesse far seguire i fatti. Quali sono state le promesse nella sua campagna elettorale? Un aumento dei dazi tra il 10% e il 20% per le merci che arrivano da tutto il mondo negli Stati Uniti, per il Messico un 25%, sulla Cina una barriera commerciale tra il 60% e il 100% di tariffe che farebbe raddoppiare i prezzi delle merci cinesi. Interessante il caso del Messico, perché, attenzione, gli Stati Uniti che hanno comprato nell'ultimo anno più merci dal Messico che dalla Cina, sono diventati il loro primo partner di importazione, ecco cosa diceva Trump qualche giorno fa: se sarò presidente imporrò dazi al 100% al 200% o anche fino al 2.000%, cioè le merci diventerebbe più costose di 20 volte, sulle auto che ci vendono i messicani. Non ne venderanno più neanche una. Questo, come minaccia per rafforzare i controlli sull'immigrazione e continuare la costruzione del muro. Addirittura aveva citato Stellantis che, sappiamo essere molto presente negli Stati Uniti con i suoi marchi per imporre una tariffa al 100% sulle sue auto, il Messico vende 3 milioni di auto agli Stati Uniti, quasi 1 su 5 comprata dagli americani. Quale potrebbe essere l'impatto economico? Beh, ci sono dei sogni meno per chi vende merci agli Stati Uniti, e infatti eccoci qua, con una adozione parziale, questi sarebbero i numeri. Con una guerra commerciale aperta l'Italia potrebbe perdere più di mezzo punto percentuale di crescita del PIL, la Germania addirittura più di un punto. Con la crescita anemica che vediamo in questi mesi in eurozona, si potrebbe vedere anche una recessione. Ma attenzione, perché anche agli americani il salasso arriverebbe, perché sarebbero loro a dover pagare il conto di merci più costose, addirittura 1.500 dollari a testa all'anno. È una stima per eccesso, perché poi cambierebbero anche le abitudini di consumo, ma questo ci fa capire anche che, magari, Trump potrebbe arrivare a più miti consigli, anche per evitare un'ondata inflazionistica all'interno degli stessi Stati Uniti.