Eh sì, le sanzioni occidentali stanno colpendo dritto al cuore dell'economia russa, per quanto ancora non siano state applicate sull'energia, perché quella sappiamo che ci serve, purtroppo, per riscaldare le nostre case ma potrebbero avere un impatto, e probabilmente l'avranno anche sulle nostre economie. È ciò che hanno ricordato i Commissari Europei oggi. Perché per esempio Paolo Gentiloni, Commissario Europeo all'Economia, ha detto, ha annunciato che potrebbe esserci anche una revisione della possibilità che il patto di stabilità, cioè tutte quelle regole del debito e del deficit che si applicano anche all'Italia, vengano effettivamente reintrodotte dall'anno prossimo, appunto, perché c'è incertezza sull'effetto economico che possa avere escludere quasi completamente la Russia dal contesto finanziario ed anche economico. Tanto che, appunto, le ultime stime di Goldman Sachs sono che la Russia perderà il 7% del PIL quest'anno, proprio a causa di queste sanzioni. Non possiamo aspettarci che questo sia un pasto gratis. In qualche modo dovremo anche noi, probabilmente, occidentali, pagare un conto di questo, anche se escludiamo appunto l'energia, come siamo ricordando. Perché? Beh, perché ci sono tantissime aziende, ormai non si contano più, che stanno autosanzionandosi sostanzialmente, stanno uscendo dall'economia russa quasi fosse radioattiva. Vediamo Maersk che sta bloccando le navi container; i contratti di leasing degli aerei delle flotte private russe che sono stati stracciati; Shell e BP che stanno uscendo dai loro investimenti, con grandi costi, dall'economia russa; MasterCard che ha bloccato le transazioni; stop alla vendita di microchip; Apple che ha stoppato la vendita di iPhone o iPad in Russia. Tutto questo non sarà gratis e quindi, probabilmente, anche tutti gli investimenti occidentali in Russia saranno bloccati. Quali? Beh, per esempio quelli italiani. Perché l'Italia, ricordiamolo, ha un grande impatto, ha una grande influenza e, insomma, grandi investimenti in Russia, li vediamo. E questi probabilmente potrebbero avere delle ripercussioni. Solo per fare quattro nomi: ENI, Generali, Maire Tecnimont e UniCredit, non quattro aziende da poco. E il rischio è quello che questi investimenti possano essere bloccati come noi stiamo bloccando quelli russi.























