Ucraina, le ripercussioni sull'economia italiana

Gli scambi commerciali tra Italia e Russia, muovono 20 miliardi di euro all'anno. Noi importiamo, quasi esclusivamente, energia mentre esportiamo ,soprattutto, prodotti agroalimentari e abbigliamento. Ma uno dei settori più colpiti dalle sanzioni verso Mosca, è quello dell' Automotive ci spiega, il perché, Dario Gallina il Presidente della Camera di Commercio di Torino nel cui, mi interland, risiede il più grande polo automobilistico italiano. Con migliaia di aziende, che si occupano di componentistica e progettazione. "L'export verso la Russia, vale per il Piemonte oltre 600 milioni di euro. All'interno di questa quota di export, c'è una grande parte manifatturiero e anche della componentistica e del settore Automotive, che nella nostra regione, come sappiamo, vale circa il 40% di tutta l'automotive italiano. Poi ci sono, degli accordi pluriennali, anche, nella progettazione che purtroppo essendo verso controparti russe, dovranno essere fermati e sospese, e non si sa per quanto tempo". Un fattore che invece incide, trasversalmente, sulle imprese è l'aumento del prezzo dell'energia. "L'energia, un problema grandissimo che sta prendendo un'impennata, che purtroppo mette veramente in discussione le produzioni, specialmente qua in Italia dove abbiamo, un costo dell'energia più alto. Molte aziende, hanno deciso di sospendere le attività, piuttosto che produrre, perché sarebbero in perdita. Bisogna che il Governo, si attivi più tempestivamente, come è stato fatto negli altri paesi, per assegnare alle aziende più energivore delle quote di energia a un costo calmierato, come avvenuto in Francia". In questo contesto internazionale, quanto possono resistere le aziende? "Non molto. Perché i costi dell'energia, impattano giorno per giorno, sui costi di produzione delle aziende".